Politica

Milano, Salvini e Meloni non si incrociano nemmeno nell’unico evento congiunto. La leader Fdi è in ritardo, lui se ne va: “Devo prendere un treno”

Tensione prima della conferenza stampa congiunta del segretario del Carroccio e della presidente Fdi. I due leader non si incrociano nell'unico appuntamento comune prima delle amministrative

A separare Meloni e Salvini ci si mettono anche i trasporti. I leader di Fratelli d’Italia e Lega, da settimane impegnati in un duello a distanza per la guida del centrodestra, giovedì mattina avrebbero dovuto condividere il palco della conferenza stampa a sostegno della campagna elettorale di Luca Bernardo, candidato sindaco a Milano. Un’occasione per scacciare il fantasma delle spaccature interne alla coalizione e mostrarsi più uniti che mai. Un’occasione sfumata sul filo di lana. Questione di coincidenze: tutta colpa di un aereo in ritardo e di un treno puntuale. Così i due leader non si sono visti a Milano e hanno rimandato l’incontro a Roma, per l’ultimo giorno comizi.

Gli impegni, in questi giorni che precedono il voto del 3 e 4 ottobre, sono molti e i tempi contingentati. Così ogni dettaglio diventa cruciale: per la conferenza era stato scelto un albergo lontano dal centro cittadino, a due passi dalla stazione di Milano Rogoredo e a poca distanza dall’aeroporto di Linate. Uno dopo l’altro sono arrivati Antonio Tajani, Maurizio Lupi, Ignazio La Russa. Poi è toccato a Matteo Salvini e al candidato sindaco, tutti si sono prodigati a rilasciare dichiarazioni sull’unità del centrodestra: “Siamo qui tutti insieme”, “Noi esprimiamo ovunque un solo candidato” e via propagandando. Solo che di Giorgia Meloni nemmeno l’ombra. La conferenza stampa, programmata alle 10 e 30, è iniziata senza di lei.

E’ toccato a La Russa annunciare il motivo: “Un aereo cancellato e un altro in ritardo di 30 minuti, Giorgia si scusa e sarà qui tra poco”. Allora Salvini ha messo subito le mani avanti, annunciando a gran voce davanti alla platea di giornalisti: “Io tra 10 minuti devo scappare, alle 11.10 ho un treno qui a Rogoredo che non mi aspetta”. E proprio La Russa si è dato un gran da fare tra telefonate, andirivieni dentro e fuori la sala per fare in modo che l’incontro avvenisse. Del resto lo aveva annunciato all’ingresso: “Il centrodestra è sempre più unito, la prova sono le presenze”. Ma niente da fare.

Il leader leghista ha pronunciato il suo discorso elettorale, ribadendo ancora una volta l’unità del centrodestra, esprimendo forte la convinzione di poter vincere a Milano (contro tutti i pronostici) fino a quando è stato chiamato all’ordine dai suoi assistenti e ha lasciato l’albergo. Mentre il segretario della Lega si allontanava, in un momento di involontaria sincerità, a La Russa è anche scappato un commento: “Sono dei pazzi quei due, una arriva e l’altro se ne va. Ma gli voglio bene, del resto non è colpa loro”.

La Meloni è arrivata dopo alcuni minuti, quando avevano già parlato tutti. Trafelata, si è scusata e ha pronunciato il suo discorso. Nelle dichiarazioni rilasciate a margine: “State facendo ricostruzioni surreali sul mio ritardo di questa mattina – ha detto – siete pregati di andare a vedere a che ora doveva arrivare e a che ora è arrivato il mio volo. Ho preso il 9.30 da Roma, che mi avrebbe consentito di essere qui per le 11, quindi vi prego di non fare mistificazioni. Se non volevamo fare un evento insieme semplicemente non lo avremmo fatto, se lo abbiamo fatto è per confermare la compattezza che il centrodestra ha”.

Resta il fatto che il segnale di compattezza è arrivato disturbato, tant’è che sul palco di Bernardo c’è stata per gran parte dell’evento una poltrona vuota. L’ennesimo segnale di un clima sempre più teso dentro la coalizione e di rapporti tra i due leader che sono ai minimi storici. Proprio nei giorni in cui la Lega affronta lo scandalo che ha travolto l’ex guru di Salvini Luca Morisi e alla vigilia delle elezioni amministrative dove ci si aspetta la crescita di Fdi, i due non si sono incrociati.

Poco dopo il termine della conferenza stampa sul profilo twitter di Salvini viene pubblicata una foto che lo ritrae alla stazione di Milano Rogoredo in attesa del treno. Segue il lungo elenco di impegni elettorali di giornata: Mentana (ore 15), Frascati (ore 16) e Marino (alle 17). Poi, ancora a Roma alle 18.30, poi a Latina alle 20 e a Ostia alle 22.30. Come dire: altrove ci sono impegni più urgenti e più importanti che non scattarsi mostrarsi in pubblico con Giorgia Meloni.

Nel primo pomeriggio ci mettono una pezza con una nota congiunta: “Nessuna polemica e zero tensioni: questa mattina non è stato possibile salutarci di persona per banali imprevisti con gli orari di aereo e treno, facilmente verificabili con una telefonata. Saremo insieme già domani a Roma. È incredibile tuttavia che, anche oggi, certi media scrivano bufale o riportino surreali ricostruzioni pur di non parlare delle proposte e dei progetti del centrodestra. Ma non importa: il centrodestra è compatto e lo ha dimostrato ancora una volta in queste elezioni amministrative, con candidati unitari in tutte le grandi città. A chi cerca divisioni e litigi consigliamo di guardare a sinistra”.