Abnorme e sproporzionata. Sono le due parole più usate nel mondo politico per definire la condanna a 13 anni e 2 mesi inflitta dal Tribunale di Locri all’ex sindaco di Riace, Mimmo Lucano, divenuto simbolo dell’accoglienza dei migranti e ora invece ritenuto colpevole in primo grado di numerosi reati che ruotavano attorno alla macchina per l’inserimento degli stranieri. E mentre nel centrosinistra c’è sgomento per la pena inflitta, il doppio di quanto richiesto dall’accusa, la Lega va all’attacco. Ad iniziare da Matteo Salvini, che tenta di sfruttare la sentenza di primo grado contro Lucano per distogliere l’attenzione dal caso Morisi. Silenzio da parte dei big di Forza Italia, anche se tra i berlusconiani Anna Maria Bernini ne approfitta per attaccare gli avversari politici: “Per Lucano come per tutti vale ovviamente la presunzione d’innocenza, ma è insopportabile l’ipocrisia di chi sostiene che la condanna di Lucano alimenterà la sfiducia nella magistratura dopo aver taciuto per anni di fronte alle offensive giudiziarie contro il centrodestra”.
“Ci speculavano sui migranti, 13 anni e centinaia di migliaia di euro da ridare indietro, dopo la sentenza mi sono sentito meno solo”. Così Matteo Salvini, nel corso di “Rinascita Italia: the young hope”, evento in corso a Roma, dopo la sentenza Lucano. “Attenzione – aggiunge – si tratta di una condanna in primo grado”.
In serata si esprime anche il presidente del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte: “Le sentenze vanno ovviamente lette”, dice, “prendo atto di una condanna severa e auguro a Mimmo Lucano di poter far valere le sue ragioni nei successivi gradi di giudizio”. Nel Pd i commenti arrivano soprattutto dall’ala sinistra, ad iniziare da Matteo Orfini per il quale i 13 anni sono una “decisamente una cosa abnorme”. Il parlamentare dem aggiunge: “Per carità, leggeremo le motivazioni della sentenza e cercheremo di capire”. Per il vice presidente dei senatori del Pd Franco Mirabelli è invece “sproporzionata” e la “soddisfazione con cui Salvini ha accolto la notizia dimostra solo che il caso Morisi non gli ha insegnato nulla, continua ad accanirsi sulle persone che considera nemiche senza quel rispetto che giustamente chiede per sé e i suoi amici”. Per Goffredo Bettini la “sostanza è chiara: l’Italia si conferma un Paese ingiusto”. Il dirigente dem aggiunge: “Chi difende i deboli, i disperati, le persone che soffrono, è massacrato. Chi sta ai piani alti della società, in uno modo o nell’altro, se la cava sempre. Ribaltare tutto questo significa essere di sinistra”. Il segretario Enrico Letta dice la sua, ospite di Porta a Porta: “Credo che qui si dia un messaggio terribile, pesantissimo, un messaggio che io credo alla fine farà crescere la sfiducia nei confronti della magistratura, sono molto colpito. Quello che è successo è incredibile: il raddoppio rispetto a quanto chiesto dal pm, non so quante volte capita. Io sono esterrefatto per quanto accaduto, esprimo solidarietà e vicinanza”.
“Conosco Mimmo da anni e ho apprezzato il suo impegno nel fare di Riace un luogo di rinascita e accoglienza. A Lucano esprimo la mia vicinanza per una condanna abnorme. Sono sicura che nei gradi successivi di giudizio emergerà la verità”, scrive su Twitter Laura Bolrdrini, deputata del Pd. “Una condanna così non l’abbiamo vista nemmeno per i peggiori criminali in Italia”, fa notare il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni. “Mimmo non ha rubato un centesimo, non si è arricchito, non ha fatto del male, non ha sfruttato. Sono fatti. Fatti che emergono dal processo – prosegue il leader di Si – Davvero siamo all’incredibile. Davvero viene da chiedersi se questo sia compiutamente un Paese democratico.”
La capogruppo di Leu al Senato, Loredana De Petris, definisce “gravissima e assurda”, nonché “inaudita”, la condanna: “È impossibile non concludere che la Corte abbia voluto punire non qualche reato ma la politica d’accoglienza che Lucano ha incarnato”. La senatrice si dice “certa che questa sentenza incredibile verrà ribaltata ma oggi è importante soprattutto far sentire a Mimmo Lucano tutta la nostra solidarietà e la nostra vicinanza. Non siamo di fronte a una condanna infamante ma a una sentenza politica”, conclude la presidente De Petris. “La abnorme condanna di Mimmo Lucano è tanto grande quanto inattesa. Resto convinto della buona fede e dell’operato positivo di Lucano e confido che i successivi grado di giudizio possano dargli ragione”, dichiara invece il deputato di Italia Viva Gennaro Migliore.
“Abbiamo conosciuto l’esperimento di Riace e facciamo fatica a pensare che potesse essere altro che un modello di accoglienza che ha parlato al mondo di un’integrazione possibile”, scrive Emergency. L’ong fondata da Gino Strada esprime “vicinanza” all’ex sindaco: “Aspettiamo che si concludano i tre gradi di giudizio e siamo fiduciosi che possano fare chiarezza sulla buona fede del suo operato e della sua persona”. Accanto a Lucano anche padre Alex Zanotelli: “È stata stracciata la democrazia, si è fatta fessa la giustizia, una sentenza che grida vendetta al cospetto di Dio”, dice il missionario comboniano. La pena è “spropositata e sproporzionata” secondo Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia: “È raro vedere che una sentenza quasi raddoppi l’entità della pena chiesta dal pubblico ministero”, fa notare.
Al suo fianco si schiera anche Luigi de Magistris, aspirante governatore della Regione Calabria con cui Lucano è candidato: “Un uomo giusto, un simbolo di umanità e di fratellanza universale”, dice il sindaco di Napoli. “Per me Lucano è l’antitesi del crimine. Non è certo un cultore del diritto amministrativo, avrà pure commesso delle irregolarità ed illegittimità, ma sono convinto che alla fine del suo calvario verrà assolto perché ha agito per il bene e mai per il male”, aggiunge.
Parla anche quello che si candida a prendere il posto di de Magistris come primo cittadino partenopeo, e cioè Gaetano Manfredi: “Noi dobbiamo sempre rispettare le sentenze, quindi quando c’è una sentenza della magistratura ovviamente va rispettata. Non conosco i dettagli delle accuse, ma faccio una valutazione sull’azione. L’esperienza di Mimmo Lucano ha mirato a un’integrazione reale e lo sforzo fatto per l’integrazione è sicuramente positivo“. Per Maurizio Acerbo e Stefano Galieni di Rifondazione Comunista si tratta di una “vergognosa sentenza” e di una “vendetta di sistema che si fonda su un teorema assurdo”. Dentro la Lega, invece, si esulta. Ad iniziare dal segretario: “Altro che dare la caccia agli omosessuali nella Lega, la sinistra in Calabria candida condannati a 13 anni di carcere”, afferma Salvini. Che poi rilancia il suo attacco: “Ci speculavano sui migranti, 13 anni e centinaia di migliaia di euro da ridare indietro, dopo la sentenza mi sono sentito meno solo”. I ministri della Lega, Erika Stefani, Massimo Garavaglia e Giancarlo Giorgetti, hanno fatto un comunicato in cui scrivono: “Per coerenza e rispetto delle istituzioni ci aspettiamo un passo indietro da parte di Mimmo Lucano dopo la durissima condanna. Non vorremmo che trasparenza e correttezza valessero solo per alcuni ma non per tutti”.