Minoranze all’attacco del sindaco di Venezia Luigi Brugnaro e dei supposti conflitti d’interessi tra l’attività di amministratore pubblico e di imprenditore, legati al gruppo imprenditoriale Humana che si occupa in particolare di mercato del lavoro interinale. Tutti i gruppi hanno depositato una richiesta di consiglio comunale straordinario in cui inserire all’ordine del giorno l’audizione del sindaco che dovrà chiarire alcune spinose questioni riguardanti compravendite di terreni, progetti immobiliari e altre attività economiche. Le firme a sostegno della richiesta sono quelle di Pierpaolo Baretta, ex sottosegretario del Pd, Monica Sambo capogruppo del Pd, Sara Visman dei Cinquestelle, Gianfranco Bettin di Venezia verde e progressista, Marco Gasparinetti di Terra e acqua 2020, Giovanni Andrea Martini di Tutta la città insieme e Cecilia Tonon di Venezia è Tua.
A monte dell’iniziativa ci sono alcune interrogazioni parlamentari presentate dal senatore Senatore Andrea Ferrazzi, nonché dai deputati Orietta Vanin, Lia Quartapelle e Nicola Pellicani. Ma ci sono anche più recenti rivelazioni di stampa con alcuni capitoli imbarazzanti. Il problema del conflitto di interessi del sindaco è stato posto più volte nel corso della sua prima legislatura (2015-2020), quando si tenne un consiglio comunale straordinario durante il quale Brugnaro mise sul tavolo la coppa vinta con lo scudetto di serie A maschile dalla Reyer di basket. Si comincia con il blind trust, ovvero l’affidamento della gestione delle proprie aziende a un “fondo cieco” che fa a capo a un avvocato di New York. Mentre “dovrebbe occuparsi degli interessi privati del Sindaco – scrivono le minoranze – è tutt’altro che cieco, non solo perché il terreno dei Pili è un terreno che Brugnaro sa benissimo di avere (e di conseguenza sa bene che le scelte amministrative su quella zona hanno delle ricadute sul suo patrimonio), ma anche perché il trust è amministrato da persone di fiducia del Sindaco che sono ‘manager delle società di Brugnaro’”.
Proprio il terreno in località Ai Pili (all’imbocco del Ponte della Libertà che collega Marghera al centro storico) acquistato parecchi anni fa da Brugnaro con una spesa di 5 milioni di euro, è il secondo punto delle contestazioni. “L’area immobiliare veneziana dei Pili vale almeno 70 milioni di euro in più secondo lo stesso proprietario. La dimostrazione che l’area in oggetto ha un apprezzamento potenziale del suo valore del 366% alla luce dei progetti di sviluppo della stessa area contenuti nel Piano Urbano di Mobilità Sostenibile (Pums) varato dalla stessa giunta Brugnaro, è contenuta nel bilancio consolidato 2020 della LB Holding”. Le lettere LB non sono altro che le iniziali del sindaco-imprenditore. Terzo capitolo, la campagna elettorale del sindaco. “Secondo notizie di stampa sarebbe stata finanziata dalle stesse società appartamenti al trust, e questa sarebbe la riprova del fatto che il blind trust ci vede benissimo”.
C’è poi la vicenda di un acquisto di terreno da parte della società di basket Reyer che milita in serie A. “Nel 2019 è stata votata una delibera di cambio di destinazione d’uso in consiglio comunale e nelle more dell’approvazione il terreno è stato venduto da un privato alla società Reyer riconducibile al Sindaco, senza che sia stata data alcuna comunicazione al consiglio comunale”. I consiglieri aggiungono: “Riteniamo che la città abbia il diritto di conoscere la verità e che il Sindaco debba chiarire subito questa vicenda. Se fosse vero che un terreno è stato venduto ad una sua società nei giorni in cui stava per essere approvata una variante urbanistica in Consiglio Comunale, la cosa sarebbe di una gravità inaudita. Non è solo una questione etica, ma è legata alla possibile interferenza di alcuni interessi privati con la gestione della cosa pubblica”.
Ultimo punto, la società Abate Zanetti, una scuola professionale legata alla lavorazione del vetro. “La società è stata prima ceduta dal Brugnaro-sindaco al Brugnaro-imprenditore e poi è passata alla gestione della Fondazione Musei Civici, sempre durante l’amministrazione Brugnaro. La società, da quanto si apprende da un’inchiesta giornalistica, era in forte perdita al momento della cessione alla Fondazione”. Brugnaro ha liquidato tutte queste notizie come un attacco motivato dal fatto che ha fondato un nuovo partito Coraggio Italia e che quindi lo si vuole colpire per un’ iniziativa politica che darebbe fastidio soprattutto nello schieramento di centrodestra.