Un funzionario di Bruxelles ha fatto sapere che l'incontro, in programma da tempo, è stato posticipato di un mese. Non è stata fornita alcuna spiegazione ufficiale, ma a influenzare la scelta dell'Unione sono gli scontri seguiti alla cancellazione del contratto da 56 miliardi di euro tra Australia e Francia per la fornitura di sottomarini, in favore di altri mezzi made in Usa
Nonostante i tentativi di riavvicinamento di Joe Biden e le parole addirittura di fratellanza di Boris Johnson, non accenna ad abbassarsi la tensione nata tra l’Unione europea, Francia in primis, e i tre Paesi che hanno siglato la partnership Aukus: Gran Bretagna, Stati Uniti e Australia. L’ultima ‘ritorsione’ di Bruxelles colpisce proprio Canberra, il governo che fino ad oggi ha mostrato minor ‘pentimento’ per la decisione di cancellare il contratto per l’acquisto di sottomarini francesi per un valore complessivo di 56 miliardi di euro in favore di altri mezzi made in Usa. Così, i negoziati in programma da tempo su un possibile accordo di libero scambio tra l’Australia e l’Unione europea sono stati rinviati “di un mese”, come reso noto oggi da un funzionario comunitario.
Non è stata fornita una spiegazione ufficiale alla decisione di Bruxelles di mettere in standby la discussione dell’accordo, ma tutto lascia pensare che l’affaire Aukus sia alla base di tale decisione. Il ministro del Commercio australiano Dan Tehan, che doveva recarsi in Europa per i negoziati, ha minimizzato: “Comprendiamo la reazione della Francia alla nostra decisione sui sottomarini, ma alla fine ogni Paese deve agire nel suo interesse nazionale, cosa che l’Australia ha fatto”.
Nessun passo indietro, quindi, nessun ammorbidimento delle posizioni da parte del governo australiano che rivendica la propria decisione di annullare un contratto già stipulato. Tehan ha inoltre aggiunto che prevede di incontrare il commissario europeo per il commercio Valdis Dombrovskis la prossima settimana: “Continueremo a prepararci per il 12esimo round di negoziati e a lavorare per un accordo di libero scambio che sia nell’interesse dell’Australia e dell’Ue”. L’Ue è il terzo partner commerciale dell’Australia: nel 2020 gli scambi di merci tra le due economie sono stati valutati in 36 miliardi di euro e 26 miliardi di euro per i servizi. La prossima tornata di negoziati doveva riguardare aree come il commercio, i servizi, gli investimenti e i diritti di proprietà intellettuale.