Settembre ancora in sofferenza per il mercato dell’auto, che tra eco-incentivi terminati – l’extrabonus stanziato a metà del mese era andato esaurito in un paio di giorni – e continua crisi dei microchip, ha riportato un calo delle immatricolazioni del 32,7% (105.175 unità) rispetto a quelle registrate a settembre 2020. Minore, invece, la distanza dai numeri dello stesso periodo del 2019, attestate a 142.525 unità immatricolate (-26,2%), mentre sul lungo periodo di gennaio-settembre, il calo rispetto al 2019 è stato del 20,6%. Anche il mercato dell’usato è in flessione, del 17% rispetto a settembre 2020.
Secondo i dati elaborati dall’Unrae, nel confronto con lo scorso anno, scendono le quote di tutte le categorie di utilizzatori, con i privati ora al 66,6% (in calo ma comunque in crescita sui 9 mesi del 2021): la quota di autovetture immatricolate a settembre è ferma al 9%, il noleggio a lungo termine scende al 16,8% rispetto a quanto osservato nei 9 mesi (17,3%) e cala anche il noleggio a breve termine, con la quota rasoterra a 1,6%.
Tra le alimentazioni, flessione per le termiche e crescita per le elettrificate: benzina e diesel vanno rispettivamente al 25% e 19,1% del totale (30,5% e 20,5%), mentre la spinta degli incentivi ha portato a 31,3% di quota le ibride (di cui 5,2% plug in, 7,5% full hybrid e 23,8% le mild) e all’8% le elettriche. Considerando i segmenti, calano le utilitarie ma crescono le citycar.
“Il continuo stop and go degli incentivi – afferma il Presidente dell’UNRAE Michele Crisci in una nota – non aiuta certo il mercato dell’auto ad agganciare l’attuale fase di ripresa dell’economia nazionale e a ridurre l’handicap dovuto alla crisi dei semiconduttori”. Si guarda poi alla prossima Legge di Bilancio, affinché il governo “faccia rientrare il finanziamento dell’Ecobonus all’interno di una strategia di lungo periodo per l’intero settore dell’automotive”, conclude Crisci.