François Vérove si è suicidato pochi giorni dopo la convocazione da parte della procura e il test del Dna ha confermato che Le Grêlé era proprio lui. Accanto al suo corpo una lettera in cui si dichiara colpevole. Accusato dell'omicidio di una undicenne e dello strangolamento di una coppia, il serial killer era sospettato anche dell'uccisione di una 19enne
Era uno dei cold case più intricati di Francia, ma grazie alla convocazione di 750 agenti della Gendarmerie, il mistero è stato risolto. Perché “Le Grêlé”, il Butterato, come era stato soprannominato il serial killer ritenuto responsabile di 4 omicidi e sei stupri, è saltato fuori. Un ex gendarme ed ex poliziotto, François Vérove, si è suicidato pochi giorni dopo la convocazione da parte della procura e il test del Dna ha confermato che Le Grêlé era proprio lui.
Il corpo senza vita dell’uomo è stato ritrovato a Grau-du-Roi, nel sud della Francia. Da 35 anni gli inquirenti erano in cerca di quest’individuo dal volto butterato (da cui il soprannome Le Grêlé) accusato di aver perpetrato crimini efferati tra il 1986 e il 1994. Su di lui pesa anche l’assassinio e lo stupro dell’undicenne Cécile, a Parigi, nel 1986, oltre che l’uccisione per strangolamento di una coppia nel 1987, sempre a Parigi.
Sposato e padre di famiglia, Vérove viveva da diversi anni in un villaggio vicino a Montpellier, nel sud del Paese. Si è tolto la vita in un appartamento preso in affitto, all’interno del quale ha lasciato una lettera in cui si dichiara colpevole. Secondo diversi media, nella missiva Vérove dice che si sentiva ricercato dalla polizia. Riconosce i crimini commessi, senza però dare “i nomi delle vittime né le circostanze”, evocando “passate pulsioni” omicide. E aggiunge che da allora ha ripreso “il controllo di sé” e non avrebbe “più fatto nulla dal 1997”.
Intervistato dalla France Presse, il legale che ha seguito il caso per conto dei familiari della piccola Cécile ha espresso “riconoscimento per l’impegno degli inquirenti e della giustizia”, ma anche “rammarico nel sapere che il criminale se ne va con i suoi segreti”. Oltre all’omicidio di Cécile e alla coppia strangolata a Parigi, l’uomo è infatti sospettato di un quarto omicidio, Karine Leroy, 19 anni, scomparsa nel 1994 nella regione di Parigi.
Il serial killer lasciò la gendarmeria nel 1988 per diventare poliziotto, fino ad un incidente con la moto di servizio. Nella zona lo descrivono come un tipo “avvenente” e “piuttosto simpatico”, impegnato nella vita politica locale. L’ex sindaco di zona, Jean-Marc Lussert, ha espresso “sorpresa totale”. Le cose erano accelerate negli ultimi mesi, quando circa 750 gendarmi operativi nella regione parigina all’epoca dei fatti sono stati convocati nel quadro delle indagini. Uno di loro, un uomo di 59 anni residente nel sud della Francia, convocato il 24 settembre per un’audizione, è stato dichiarato scomparso dalla moglie il 27 e ritrovato morto il 29 a Grau-du-Roi, stazione balneare affacciata sul Mediterraneo. Era proprio Le Grêlé. Dopo 35 anni, la caccia è finita.