Il settore degli ultras dello Sparta era stato chiuso per via di un precedente episodio di razzismo. Al loro posto ad assistere alla partita di Europa League contro i Glasgow Rangers c'erano 10mila bambini: proprio da loro sono partiti gli insulti e i "buuu" rivolti al centrocampista originario della Sierra Leone
La curva dello Sparta Praga era stata chiusa per via degli insulti razzisti che gli ultras avevano rivolto al giocatore del Monaco Aurélien Tchouameni. Il settore dello stadio allora è stato riservato a 10mila bambini con meno di 14 anni: peccato che proprio da loro siano parti gli ululati razzisti rivolti al centrocampista dei Glasgow Rangers, Glen Kamara, durante la partita di giovedì sera, seconda giornata di Europa League.
Kamara, originario della Sierra Leone e di nazionalità finlandese, è stato bersagliato fin dai primi minuti di gioco ed è stato, ironicamente, applaudito al momento della sua espulsione. Gli insulti e i “buuuu” sono arrivati proprio dal settore in cui si trovavano i bambini: la loro presenza al posto dei tifosi abituali era la sanzione decisa dall’Uefa contro lo Sparta Praga. Invece al centrocampista dei Glasgow Rangers è stato riservato lo stesso trattamento razzista di cui già era stato vittima Tchouameni.
“Sono deluso ma non sorpreso – ha commentato il tecnico degli scozzesi, Steven Gerrard – Il motivo per cui c’erano tanti bambini allo stadio era dovuto a un episodio simile. Bisogna fare di più, tutti chiedono punizioni più severe per casi di razzismo”.