Il vicepresidente del Consiglio regionale pugliese, Cristian Casili, per primo denuncia le violenze avvenute durante l'ultima sera di campagna elettorale nel Comune leccese ad opera dei sostenitori del sindaco uscente, Pippi Mellone, da sempre considerato vicino all'estrema destra. Nel Napoletano invece una serie di aggressioni a esponenti politici - tra cui la deputata Di Stasio - e al candidato dem Zanfardino
Prima le parole del sindaco uscente, Pippi Mellone, di centrodestra, che definisce gli sfidanti “il male in questa città”. Poi le violenze e gli insulti omofobi da parte dei militanti di destra durante il comizio del candidato sindaco di Pd e M5s, Carlo Falangone, in piazza Salandra, nel pieno centro di Nardò, comune in provincia di Lecce chiamato al voto il 3 e il 4 ottobre. “Un nostro candidato del M5s Tiziano De Pirro – denuncia il vicepresidente del Consiglio regionale pugliese, Cristian Casili – è stato brutalmente aggredito in mezzo alla piazza. Frattura della mano e in attesa di valutazione dell’otorino per il violento pugno ricevuto”. Non finisce qui, perché mentre sul palco parla Falangone alcune persone, per Repubblica esponenti vicini a CasaPound, insultano una candidata democratica con chiari riferimenti a suo cugino omosessuale.
Dalla provincia di Lecce a quella di Napoli, sabato mattina la deputata M5s Iolanda Di Stasio e alcuni candidati ed esponenti politici si sono presentati dai carabinieri di Afragola, altro Comune al voto domani e domenica per le amministrative, per denunciare una serie di aggressioni subite la scorsa notte in città. Di Stasio ha denunciato ai militari dell’arma un’aggressione contro il responsabile dell’area a nord di Napoli di Europa Verde, Salvatore Iavarone. Vittima di un’altra aggressione è stato anche il segretario del Pd, Francesco Zanfardino, che sarebbe stato inseguito da alcune persone e al quale sarebbero stato squarciato un pneumatico dell’auto. Tutto è accaduto, riporta una nota, durante la “Notte della legalità”, promossa dal candidato sindaco del centrosinistra di Afragola, Antonio Iazzetta, che, nel comizio conclusivo, aveva annunciato il presidio dei tabelloni per evitare le solite affissioni selvagge che hanno contraddistinto la campagna elettorale.
“Episodi di questo genere sono di una gravità inaudita, permettere che una competizione elettorale si trasformi in una occasione per sfogare violenza e aggressioni è inaccettabile e ogni forza politica dovrebbe condannarlo fermamente. Recrudescenze di odio e intolleranza di questo tipo sono non solo dannose ma pericolose”, dice il leader dei 5S, Giuseppe Conte, commentando quanto accaduto a Nardò ma anche ad Afragola. Su Fb Luigi Di Maio cita un terzo caso, vittima Matteo Vocale a San Nicola Garganico: “Davanti a certi fatti non possiamo restare in silenzio. Oltre alla massima solidarietà alle vittime di questi episodi, occorre una condanna ferma e senza esitazioni da parte di tutte le forze politiche. Andiamo avanti ragazzi: i valori, le idee e i progetti del Movimento saranno sempre più forti di ogni gesto violento e vigliacco. Coraggio!”. “Sono vicino alla deputata Iolanda Di Stasio per la vigliacca aggressione subita. Quello che è successo ad Afragola, come quello che è accaduto a Nardò nelle stesse ore, è un episodio grave e inquietante che tutti devono condannare” afferma il presidente della Camera, Roberto Fico.
A Nardò “una bellissima serata – spiega il consigliere regionale del M5s Casili – è stata macchiata dall’intollerabile, raccapricciante violenza fisica“. Presente al comizio, in un post su Fb scrive: “A Tiziano mandiamo un forte abbraccio”. E poi conferma che De Pirro ha presentato “regolare denuncia” per quanto accaduto. Il sindaco uscente Mellone, considerato da sempre affine alla destra estrema – ha fra le sue liste esponenti di CasaPound – e sostenuto da Lega e Fratelli d’Italia, ma anche dal governatore pugliese Michele Emiliano, aveva da poco terminato il suo comizio. Casili riferisci che ha incitato la sua piazza ad abbandonare la zona per evitare “brutti incontri con chi ha rappresentato il male in questa città”. Il riferimento è ovviamente a M5s e Pd.
Cosa è successo a Nardò – Frasi che aumentano le tensioni, come riporta il cronista di Repubblica, fino alla violenza fisica: il candidato De Pirro viene colpito con un pugno al volto da un sostenitore di Mellone. Sul posto arriva la Digos e il politico pentastellato denuncia quanto accaduto. Poi però l’aggressione, in questo caso verbale, prosegue sotto il palco del comizio con gli insulti omofobi. “Esprimo solidarietà sia nei confronti del candidato pentastellato sia nei confronti della candidata che è stata aggredita verbalmente vicino al palco del mio comizio e di un cittadino presente nel pubblico che è stato offeso per il suo orientamento sessuale da altri sostenitori di destra”, scrive in una nota il candidato sindaco Falangone. Anche lui sottolinea la gravità delle parole usata da Mellone: “Un sindaco non può qualificare come ‘il male‘ coloro che non lo sostengono. Parole inqualificabili che diventano ancora più gravi da chi ricopre ruoli istituzionali”. Il sindaco uscente non smentisce le aggressioni ma nega sue responsabilità: “Le ragioni dello scontro tra due signori in piazza Salandra – dice Mellone – sono di natura esclusivamente calcistica. Una contrapposizione personale nata non certo ieri sera e comunque in contesti lontanissimi dalla politica. Non c’entra la politica, quindi, non c’entrano le candidature, non c’entrano le elezioni”. Poi Mellone augura “alla persona aggredita una pronta guarigione”, ma condanna “un atteggiamento da avvoltoi e una retorica di cui si devono vergognare”.
Parla il candidato vittima dell’aggressione – Tiziano De Pirro nel pomeriggio all’Ansa ha spiegato di essere stato aggredito da “una persona di estrema destra, vicina a Casapound, che non condivide tutto ciò che non è il suo modo di vedere. C’è stato uno sguardo mentre raggiungevamo il palco e lui scendeva, mi ha insultato, io l’ho pregato di andare via e, a quel punto, mi ha aggredito fisicamente”. “Il sindaco Mellone – spiega De Pirro – stamattina mi ha contattato invitandomi a fare un’uscita pubblica per spiegare che non c’entra niente la politica, ma non è così”. “Ora sono ancora in ospedale – dice al telefono De Pirro – e sono in attesa di fare una ecografia all’addome perché, a causa degli spintoni ricevuti, ho urtato probabilmente contro un bancone e ho un gonfiore. Ho riportato una frattura alla mano sinistra e tra 4-5 giorni dovrò essere visitato di nuovo perché ho un problema all’orecchio sinistro. Mi hanno prescritto una cura antibiotica e dovrò prendere anche del cortisone”.