I soldi per la tendopoli erano stati approvati, ma non sono mai arrivati: “Non ho visto ancora un centesimo”, risponde senza esitazioni Giuseppe Castiglione, sindaco di Campobello di Mazara. Si tratta di un finanziamento di 750mila euro per intervenire nella tendopoli finito nel nulla. O peggio, finito nelle maglie della burocrazia, imbrigliata perfino nel capire in quale comune esattamente intervenire. Nel frattempo è arrivata la disgrazia, uccidendo, nell’incendio di mercoledì sera, Omar Baldeh, 41 anni, originario della Guinea Bissau, morto sul tetto dell’edificio della ex Calcestruzzi Selinunte, nella contrada di Bresciana Soprana. Qui 300 braccianti, impegnati in questi giorni nella raccolta delle olive, si erano arrangiati a dormire. Una baraccopoli diventata un inferno di fuoco a causa di un generatore di energia, forse durante una manovra di rabbocco di carburante, stando alle prime ricostruzione dei vigili del fuoco.
Omar, che viveva sul tetto, è morto carbonizzato. Si poteva evitare? Impossibile dirlo ma di certo la Regione siciliana aveva inserito nella finanziaria approvata ad aprile del 2020 un finanziamento di un milione e mezzo per le due tendopoli siciliane più grandi: “Interventi di sanificazione, sicurezza sanitaria ed ogni altra misura necessaria nelle aree delle tendopoli di Cassibile e di Campobello di Mazara”. Sei mesi dopo l’approvazione della finanziaria era però già tutto arenato. A novembre del 2020, ovvero 7 mesi dopo l’approvazione il consigliere regionale, Claudio Fava, chiedeva aggiornamenti del finanziamento. La risposta era nello stato di avanzamento delle risorse impegnate ad aprile, dove si leggeva: “Ai due comuni di Siracusa e Campobello si richiederà una specifica scheda nella quale quantificare l’entità di risorse “straordinarie” connesse al numero di interventi di sanificazione, sicurezza sanitaria ed ogni altra misura necessaria nelle aree delle tendopoli di Cassibile e Campobello di Mazara. A seguito della ricezione da parte del Dipartimento delle Autonomie locali di tali schede e della conseguente istruttoria, il dipartimento predisporrà – entro il 31 dicembre 2021 – il decreto di impegno delle risorse e di assegnazione “atto/i giuridicamente vincolanti. A seguito dell’emanazione del decreto/i verrà liquidato ai comuni beneficiari una quota del 20 per cento di anticipo delle risorse spettanti e il rimanente a seguito della produzione da parte di ciascun Comune aderente del numero e tipologia di interventi di sanificazione, sicurezza sanitaria ed ogni altra misura necessaria nelle aree delle tendopoli di Cassibile e di Campobello di Mazara, con il relativo importo”.
Schede, atti, decreti, nel frattempo non è successo nulla: “Qui non si è visto niente ma non solo, non si è neanche capito bene dove si dovrà intervenire”, avverte Liliana Catanzaro, consigliera comunale a Campobello di Mazara. Il nodo da sciogliere, infatti, è perfino quale comune sia in realtà interessato, perché la tendopoli si trova al confine tra Campobello e Castelvetrano, oltre a trovarsi in un territorio privato e sotto sequestro. Un vero e proprio incubo burocratico che ha paralizzato tutto, lasciando 300 persone in condizioni molto più che precarie, fino all’incendio di mercoledì sera: “Una vicenda che provoca una profonda amarezza per un intervento che andava fatto prima di questa tragedia – interviene Fava -. E soprattutto esprimiamo allarme e preoccupazione per la sorte dei migranti che erano nella struttura”.
Così adesso si deve intervenire d’urgenza: il Comune di Castelvetrano ha dato la disponibilità della palestra “Pala Puglisi” per accogliere, nell’emergenza e in via temporanea, i migranti sfollati dal campo dell’ex Calcestruzzi Selinunte. La struttura è stata messa a disposizione di chi vuole dormire coi sacchi a pelo donati dalla Croce rossa italiana. Il Comitato Cri di Castelvetrano, intanto, ha montato 3 tende pneumatiche e una tendostruttura presso l’ex oleificio Fontane d’oro di via Rosario, a Campobello di Mazara, mentre per il 6 ottobre è previsto l’arrivo della unità abitative fornite dalla Regione Siciliana. Le unità dovrebbero essere montate presso l’ex concessionaria Mo Car (confiscata all’imprenditore defunto Andrea Moceri) dopo che l’Agenzia nazionale per i beni confiscati darà l’ok. E poi, per carità, non mancano anche altri progetti: sarebbero due, previsti in comunione con Castelvetrano, presentati nell’ambito di “Supreme”, un progetto del ministero del Lavoro e delle politiche sociali per l’integrazione dei migranti: “Il primo è stato quando al governo c’erano la lega e il M5s, ma non s’è visto nulla – dice il primo cittadino di Campobello -, il secondo è stato approvato a giugno e qualche speranza di andare in porto ce l’ha”. Stavolta sono 500mila euro per l’allestimento di un campo per l’accoglienza: “Sono consigliera da un anno e ancora non sono riuscita a capire di che progetti si tratta”, frena però Catanzaro.