Il numero totale ora è di 209.918 morti. I contagi sono in aumento soprattutto a Mosca (4.294) e San Pietroburgo (2.463). Secondo il sito specializzato Gogov, solo il 29,1% dei russi è completamente vaccinato
Non si arresta l’impennata di morti da Covid in Russia. È stato registrato l’ennesimo record di decessi giornalieri dovuti al coronavirus nel bel mezzo della quarta ondata dell’epidemia, decuplicata dalla variante Delta e da una campagna di vaccinazione piena di ostacoli. Nelle ultime 24 ore sono state registrate 890 vittime secondo i dati forniti dal governo. Questa settimana, la Russia ha già battuto quattro volte il suo record di morti quotidiane. Il numero totale ora è di 209.918 morti. I contagi sono in aumento soprattutto a Mosca (4.294) e San Pietroburgo (2.463).
Secondo il sito specializzato Gogov, solo il 29,1% dei russi è completamente vaccinato.
I morti nel mondo a causa del virus sono oltre cinque milioni, di cui più di 700.000 solo negli Stati Uniti. Il bilancio continua ad aggravarsi di settimana in settimana, mostrando come il coronavirus non molla la presa con la variante Delta – tre volte più trasmissibile e contagiosa – anche se i vaccini hanno arginato le infezioni. Se per raggiungere i primi 2,5 milioni di decessi ci sono voluti 12 mesi, per gli altri 2,5 milioni sono bastati meno di otto mesi, emerge dai dati della Reuters secondo la quale la scorsa settimana si sono registrati una media di 8.000 morti per Covid al giorno nel mondo, circa cinque al minuto. Numeri che spaventano soprattutto alla luce della disponibilità dei vaccini, ampia almeno nei paesi sviluppati dove il dibattito è concentrato sulla somministrazione della terza dose. La recente ondata di Covid con la variante Delta sta colpendo soprattutto i non vaccinati negli stati del sud, dove il tasso di inoculazioni è basso. A New York è entrato in vigore l’obbligo per i medici e gli infermieri dello stato, facendo scattare una corsa alle vaccinazioni per non perdere il posto di lavoro dopo i falliti tentativi di ricorso legale. I tribunali infatti finora non si sono mostrati accondiscendenti nei confronti dei contrari al vaccino, respingendo in diverse occasioni le loro richieste di sospensione dell’obbligo. L’ultimo pronunciamento in questo senso è arrivato dalla Corte Suprema: il giudice Sonia Sotomayor, assegnata a valutare le richieste di emergenza, ha respinto la richiesta avanzata da quattro insegnanti della città di New York per sospendere l’obbligo di vaccino contro il Covid mentre lo scontro nei tribunali prosegue. L’obbligo è scattato venerdì alle ore 17 locali, ore 23 italiane. Gli insegnanti non vaccinati saranno sospesi senza stipendio quando le scuole riapriranno lunedì. Il tentativo più audace d’America sulle vaccinazioni è comunque quello della California, dove si procederà all’obbligo per tutti gli studenti non appena le autorità sanitarie avranno dato il via libera definitivo per tutte le età.
Intanto Israele ha rinviato di alcuni giorni l’entrata in vigore del nuovo Green Pass: l’app che gestisce i dati è andata in tilt a causa delle fortissime richieste dei cittadini. Secondo le regole stabilite dal governo, la nuova certificazione – che consente l’ingresso a musei, eventi e appuntamenti sociali (ristoranti compresi) – è data solo a coloro che hanno fatto la terza dose, che hanno fatto la seconda o sono guariti nei sei mesi precedenti. Le nuove regole sono state decise per spingere le persone alla vaccinazione: i media hanno calcolato in circa 1 milione gli israeliani che allo stato attuale non potranno avere il nuovo Green Pass. Intanto continuano a scendere tutti gli indici di diffusione e di incidenza dell’infezione da Covid: a partire dai malati gravi che da oltre 700 sono passati a 588.”Il vaccino – ha detto il premier Naftali Bennett che ha espresso soddisfazione per il calo – salva le vite”.