Il Pd festeggia, il M5s riflette (con fiducia) e Salvini fa autocritica (parlando per la coalizione). Quando le proiezioni hanno iniziato a delineare i primi risultati delle elezioni amministrative, le agenzie hanno battuto le parole del segretario della Lega, che ha preferito non attendere dati certi, anche perché la tendenza è già abbastanza chiara ovunque: per il centrodestra non è andata bene. Diametralmente opposte le reazioni a sinistra: il segretario Letta (vincitore in prima persona alle suppletive di Siena) ha tracciato il futuro della coalizione (“si vince allargando”), con l’ex premier Giuseppe Conte che rilanciato subito, sottolineando “la prospettiva politica seria di lavorare assieme alle forze progressiste“.
Matteo Salvini: “Paghiamo scelte fatte in ritardo” – “Sono contento di essere il primo a commentare – ha detto il leader della Lega – sono abituato a metterci la faccia e non a dare colpe agli altri – ha detto Salvini – Il primo commento è sull’affluenza: la maggior parte non ha votato. È per me e tutti un’autocritica. Occorre essere più concreti sulla vita reale. Non possiamo perdere tempo su vicende private“. Salvini non ha voluto precisare quali sarebbero queste vicende private, preferendo spostare la sua analisi sul futuro: “L’anno prossimo votano 25 capoluoghi, città importanti da Genova a Palermo, da Monza a Lecce – ha spiegato – il centrodestra ha il dovere di individuare i suoi candidati il prima possibile entro il mese di novembre per avere 5-6 mesi di tempo per spiegare la nostra idea di buon governo”. Parlando al Tg1, il numero uno della Lega ha detto di esser convinto che la coalizione ha “scelto i migliori candidati possibili, non criticherò nessuno, ma il voto di continuità nelle città e il non voto di dice che abbiamo fatto tardi nella loro scelta. Dove abbiamo perso dobbiamo fare autocritica – ha aggiunto – Ma il centrodestra unito vince, solo che non dobbiamo più perdere tempo”. Salvini, tuttavia, ha sottolineato il risultato del suo partito all’interno della sconfitta del centrodestra: “Laddove si è perso non si prendono scuse, sicuramente come Lega stasera abbiamo più sindaci di ieri pomeriggio e la lezione è che il centrodestra unito vince ma deve essere unito sul serio, dobbiamo fare bene e fare in fretta”. Poi il numero uno del Carroccio ha allargato l’analisi alla tenuta dell’esecutivo Draghi: “Oggi votavano gli italiani per eleggere i sindaci: se qualcuno usa il voto per abbattere il governo di unità nazionale si sbaglia di grosso. Noi qua stiamo e qua rimaniamo. Non mi appassiona il dibattito sulla legge elettorale, ma quello sul lavoro, tasse e futuro del Paese”.
Enrico Letta vince a Siena: “Vittoria del centrosinistra rafforza il Governo Draghi” – “Questa grande vittoria del Pd e del centrosinistra rafforza l’Italia e il governo: siamo tornati in sintonia con il Paese”. Le prime parole di Enrico Letta, vincitore alle suppletive di Siena, sono quelle di un leader entusiasta. E battagliero: “Oggi il Pd, per una situazione eccezionale, stiamo governando con Salvini. È la prima e ultima volta. È un impegno che mi prendo”. E non è l’unico, visto che il leader del Partito democratico ha un’idea molto chiara sul futuro: “Si vince allargando la coalizione, andando oltre il Pd. Abbiamo dimostrato che la destra è battibile” ha detto Letta, che analizzando la situazione degli avversari ha sottolineato che “la destra ha sbagliato campagna elettorale. Vinceva quando aveva un federatore, Berlusconi. Senza Berlusconi non vince più”. Tornando al risultato delle urne, Letta ha rivendicato il lavoro fatto: “Abbiamo vinto sul territorio, non su twitter o nei salotti. Siamo tornati in sintonia con il paese – ha aggiunto – è il risultato più importante del risultato di questo voto. Lo dimostrano i risultati di tutti i grandi comuni e metropoli. La volta scorsa al primo turno non ottenemmo nessuna vittoria. È straordinario vedere il risultato di Napoli, Bologna e Milano. Si vince se si allarga la coalizione e se ci sa allarga oltre il Pd. Abbiamo vinto per l’Europa – ha concluso – oggi l’Italia è ancora più europea, verso una Europa più forte dopo il voto tedesco”.
Giuseppe Conte: “Per M5s questo è momento della semina” – Non si è fatto attendere il commento di Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle: “L’avevo detto, ci avrei messo la faccia e ce la metto, questo è il tempo della semina per il M5s – ha detto l’ex premier – Siamo appena partiti con il nuovo corso, si è insediato appena prima che si depositassero le liste, il nuovo corso non ha potuto dispiegare appieno le sue potenzialità. I risultati confermano l’enorme potenzialità del nuovo corso e la prospettiva seria di lavorare con le forze progressiste“. E ancora: “C’è tanta voglia di partecipare e tanta domanda di politica. Abbiamo cercato di intercettarla ma siamo partiti molto tardi – ha spiegato l’ex premier – In questo progetto politico di rinnovamento del M5S è un progetto di medio e lungo termine, richiederà tempo per alimentare i gruppi territoriali e i forum tematici”. Commentando i dati delle citt, Conte ha spiegato che “già adesso ci sono segnali molto incoraggianti in alcuni casi: penso a Napoli, Bologna. In altri meno incoraggianti, ma chiaramente non può essere il primo passaggio a condizionare la solidità e la forza di un progetto. Ora aspettiamo si consolidino i dati – ha detto ancora – poi valuteremo per i ballottaggi le possibilità di un dialogo. Non potremo avere nessuna suggestione per le forze di destra, per il resto valuteremo nei prossimi giorni“.
Giorgia Meloni: “Il centrodestra a trazione Fratelli d’Italia è molto competitivo” – L’ultimo leader a commentare il voto è stata Giorgia Meloni, numero uno di Fratelli d’Italia: “Credo che non si possa trattare in modo superficiale il dato sull’astensionismo: quando si vota in città importanti e c’è un astensionismo intorno al 50% non è una crisi della politica ma della democrazia” ha detto la presidente di Fdi, che ha parlato dalla sede del partito a Roma, dove la Meloni ha sottolineato che “la partita è ancora aperta e la più importante è Roma“. Qui il ‘suo’ candidato Michetti andrà al ballottaggio contro il candidato del Pd Gualtieri. “FdI è il primo partito della Capitale e ha avuto un ruolo fondamentale nella determinazione del candidato sindaco e mi pare di poter dire che un centrodestra a trazione FdI è molto competitivo” ha sottolineato l’ex ministra, secondo cui “il candidato non conosciuto e improvvisato, come è stato descritto, di Enrico Michetti è arrivato primo a Roma, anche con uno scarto importante”, mentre “il risultato di Gualtieri credo sia deludente e sotto le aspettative oggettivamente. Così come a Virginia Raggi credo che vada riconosciuto un risultato di tutto rispetto, nonostante la debacle del M5s. E credo sia ragguardevole il risultato di Calenda pure molto osteggiato dalla sinistra”. Meloni poi ha lanciato una sorta di provocazione al centrosinistra: “Se Letta e Pd sono coerenti e così sicuri della loro capacità e possibilità, lancio la sfida al segretario del Pd: FdI è disponibile a votare Draghi alla presidenza della Repubblica a patto che si vada a votare subito”.
E poi c’è Renzi: “Nostre liste davanti a M5s e spesso decisive” – Da registrare anche l’analisi di Matteo Renzi, leader di Italia Viva: “E a chi ironizzava sui sondaggi faccio notare che quasi ovunque le nostre liste sono davanti ai 5Stelle e spesso decisive per la vittoria dei candidati. Davvero una splendida giornata. Avanti così – ha scritto Renzi su Twitter – I dati dai seggi mostrano risultati molto buoni per i candidati sostenuti da Italia Viva. Sono felice soprattutto per i nostri candidati già eletti sindaci al primo turno”.