Una storia di rapporti familiari interrotti, con problematiche relazionali e segreti. Sono questi gli ingredienti dello psico/dramma in cifra schizzofrenica di “Mio fratello, mia sorella”. Film diretto da Roberto Capucci, con Claudia Pandolfi e Preziosi nei panni di due fratelli, Tesla e Nic. Seduttore da palcoscenico. Attore assoluto, televisivo, cinematografico e teatrale, per diletto, anche chansonnier. Con quella voce profonda, avvolgente potrebbe leggere anche l’elenco telefonico. Alessandro Preziosi si è confrontato con un testo tosto su un palcoscenico carico di storia, quello del cortile del medioevale Maschio Angioino e dà fremiti e palpiti al parterre femminile. A due anni da “L’odore assordante del bianco“ dove interpretava Vincent Van Gogh. Otello dalla parte di Cassio” è un’originale riduzione drammaturgica del capolavoro shakespeariano, rivisitato dalla penna di Tommaso Mattei. Fa parte della rassegna “Ritmi di sole, di mare, di viaggio di Sud“, con direzione artistica di Maurizio de Giovanni. Ispirato alla più famosa tragedia della gelosia portata in scena da William Shakespeare per la prima volta nel 1604.

La vicenda del Moro di Venezia, una delle più note nella storia del teatro mondiale, viene raccontata nella prospettiva di Cassio, il luogotenente di Otello, la sua reputazione arriva ovunque per via dei suoi meriti in battaglia. Ma l’amico fidato non riesce a fermare la mano omicida di Otello che pugnata a morte l’amata (e innocente) Desdemona. Il Bello del Backstage: Le signore della Napoli bien, anche se ignoranti di storia, si accalcano dietro quinte per strappargli un selfie, un sorriso. Qualcuna, più audace, chiede il numero di cellulare.

Lui non vuole scontentare nessuno e cosa fa, si mette a recitare la preghiera del pagliaccio scritta da Totò. Da fare accapponare la pelle… Tu che proteggi uomini, animali e baracconi, tu che rendi i leoni docili come gli uomini e gli uomini coraggiosi come i leoni, tu che ogni sera presti agli acrobati le ali degli angeli, fa’ che sulla nostra mensa non venga mai a mancare pane ed applausi. Tu che permetti ai nani e ai giganti di essere ugualmente felici, tu che sei la vera, l’unica rete dei nostri pericolosi esercizi, fa’ che in nessun momento della nostra vita venga a mancarci una tenda, una pista e un riflettore. Guardaci dalle unghie delle nostre donne, che da quelle delle tigri ci guardiamo noi, dacci ancora la forza di far ridere gli uomini, di sopportare serenamente le loro assordanti risate e lascia pure che essi ci credano felici. Più ho voglia di piangere e più gli uomini si divertono, ma non importa, io li perdono, un po’ per amor tuo, e un po’ perché hanno pagato il biglietto. Applausi bis.

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