Quattro Länder tedeschi – Brema, Turingia, Sassonia Anhalt e Meclemburgo Pomerania – hanno già deciso di eliminare l’obbligo delle mascherine in classe. Da questa settimana si aggiungono anche la Baviera, Saarland e Berlino, ma l’ipotesi è stata presa in considerazione per il futuro pure da Nord-Reno Vestfalia e Baden Württemberg. Gli allievi di Monaco, Berlino e Saarbrücken, da lunedì 4 ottobre saranno tenuti ad indossare la mascherina solo durante gli spostamenti negli edifici scolastici, ma non una volta giunti al posto in classe.
Per la maggior parte dei medici tedeschi si tratta di una misura pienamente giustificata: il dottor Thomas Fischbach, presidente dell’associazione degli specialisti in pediatria, ha dichiarato alla tedesca ZdF di ritenere “inadeguato un prolungamento del dovere di indossare le mascherine per gli allievi” e che “la società non può aspettarsi che siano loro a dover continuare a prendere precauzioni per coloro che rifiutano di vaccinarsi”. Tra i bambini il Covid ha un decorso più leggero, le ospedalizzazioni nella fascia tra i 5 ed i 14 anni sono appena lo 0.48% del totale. Per questo, dicono i favorevoli, non si può poi costringere i ragazzi ad indossare la mascherina in aula se ai fratelli maggiori è consentito non farlo stando a ben più stretto contatto in discoteca. Anche il presidente dell’Ordine dei medici, Klaus Reinhardt, in un’intervista televisiva al secondo canale tedesco, ha accolto con estremo favore il provvedimento, visto che agli adulti al ristorante, cinema e anche al lavoro, una volta al posto è già permesso togliersi la mascherina.
La fin qui prudente Baviera ha deciso il passo verso la normalità, d’altronde, alla luce del suo affidamento sui tamponi. Il Ministro della sanità della Baviera Klaus Holetschek (Csu) ha rimarcato ai microfoni della tv pubblica che gli allievi sono sistematicamente sottoposti a test e le rilevazioni saranno ancora intensificate, così come nelle scuole saranno installati sistemi di areazione e pulizia dell’aria.
Per molti virologi, tuttavia, il provvedimento viene preso troppo presto. La quarta ondata è appena iniziata e con l’inverno avrà un’impennata: un aumento già si è registrato a partire dal rientro a scuola. La professoressa Melanie Brinkmann dell’Helmholtz-Zentrum für Infektionsforschung di Braunschweig ha avuto parole ancora più chiare in una dichiarazione ripresa dai media tedeschi: “Dall’alto numero dei non vaccinati, e tra questi contano soprattutto i bambini, ritengo questa decisone prematura e francamente anche piuttosto sciocca”. Se si considera l’intera popolazione tedesca, senza cioè distinzione di età, solo il 64,6% in Germania è già completamente vaccinato, ma tra i 12-16enni lo è appena circa un terzo. In questa fascia di età si registra conseguentemente anche il maggior numero di nuove infezioni, la cosiddetta incidenza settimanale è la più elevata con un indice di 152,5 casi. Facendo un paragone, tra gli ultraottantenni è pari al 27,1. Anche il virologo Martin Stürmann della clinica universitaria di Francoforte, che è stato egli stesso positivo al Covid, ha dichiarato alla ZdF: “Temo che nelle scuole ora ci saranno esplosioni di contagi rinunciando alle mascherine durante le lezioni, proprio perché ancora non possiamo garantire una difesa attiva ai bambini sotto i dodici anni con una vaccinazione”.
Non tutti però sono così pessimisti. Per il direttore dell’istituto di virologia di medicina universitaria di Magonza, Bodo Plachter – citato dalla ZdF – “i bambini, soprattutto i più giovani, hanno probabilità molto basse di un decorso grave o di conseguenze di lunga durata e il dato non è cambiato neppure con la variante Delta”, (quella emersa in India dall’ottobre 2020). Una spiegazione si deve ricondurre al fatto che nel corpo dei bambini ci sono meno recettori del tipo ACE-2 ai quali si possono agganciare le cellule virali.
Scetticismo è stato manifestato tuttavia anche dal presidente della associazione degli insegnanti, Heinz-Peter Meidinger, che ha ammonito: “È il momento sbagliato, i virologi avvisano di una quarta ondata che si rafforzerà e disporre adesso la rinuncia all’obbligo di indossare la mascherina è prematuro”. Per gli insegnanti non si ha ancora piena coscienza di quelle che saranno le conseguenze del long covid in questa generazione. Seppure i casi di sindrome di infiammazione multi-sistemica pediatrica (Pims) che si può manifestare dopo settimane in associazione ad un contagio Sars-CoV2 sono rari, e tra gli adolescenti in tutta la Germania ad agosto se ne registravano solo poco più di 400, non è escluso che – per quanto meno degli adulti – anche i bambini possano soffrire del cosiddetto long covid e avere disagi di lungo termine contraendo il virus per via del calo delle restrizioni.
Il presidente dell’associazione degli istituti scolastici della capitale bavarese, Florian Huber, è tuttavia convinto dalla decisione di togliere l’obbligo della mascherina in classe. In un’intervista diffusa dal notiziario Heute Journal ha sottolineato come per gli allievi nelle prime elementari l’incontro degli insegnanti con il volto semicoperto risulti molto difficile. Conoscersi e guadagnare fiducia per gli stessi docenti è molto più faticoso – ha sostenuto Huber – e ad esempio quando si impara una lingua straniera e si deve fare attenzione alla pronuncia. Molti allievi sono contenti dal non dovere più seguire le lezioni con la mascherina, specie tra i maturandi, visto che molti sono vaccinati. Ma altri non si fanno illusioni, il ministero bavarese d’altronde ha già dichiarato che l’obbligo potrebbe essere reintrodotto in ogni momento se si dimostrerà necessario.