“Basta alle morti sul lavoro“. I sindacati hanno indetto per il prossimo 13 novembre una manifestazione nazionale a Roma per chiedere “con forza provvedimenti rapidi e drastici in grado davvero di garantire la sicurezza e la dignità dei lavoratori“. Secondo gli ultimi dati Inail, sono stati infatti 772 gli incidenti fatali nei primi nove mesi del 2021, un numero che ha spinto il governo ad annunciare “pene più severe” e misure per sospendere le attività di cantieri e aziende in caso di violazioni. Il corteo di Cgil, Cisl e Uil – insieme ai comparti specifici delle costruzioni Feneal-Uil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil – vuole accelerare gli interventi di Draghi e del suo esecutivo. Parteciperanno anche i segretari generali Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri. Nei prossimi giorni partirà anche una campagna di assemblee nei luoghi di lavoro.

Quella dell’ultimo anno, secondo le sigle di categoria, è “una strage senza fine“: ai primi di ottobre 2021 “nelle costruzioni registriamo un numero di infortuni mortali pari quasi al totale dell’intero anno precedente, una vittima ogni 48 ore”. La situazione è intollerabile e occorre “passare dalle promesse ai fatti, con un salto in avanti culturale e operativo. Nessun incidente avviene per caso – sottolineano i segretari generali di Feneal, Filca e Fillea, Vito Panzarella, Enzo Pelle e Alessandro Genovesi – Troppo spesso la sicurezza, la prevenzione, la formazione sono considerati costi e impedimenti di cui fare a meno”. Gli impegni assunti dal governo nelle scorse giornate, dopo che si sono contati 10 morti in 24 ore, “vanno tradotti al più presto in atti concreti. È bene che si acceleri sulla realizzazione di quanto annunciato, anche attraverso un decreto legge“.

Le principali proposte portate avanti dai sindacati sono: l’immediata sospensione delle imprese che non osservano le norme sulla sicurezza, l’assunzione di ulteriori ispettori e tecnici della prevenzione, una campagna straordinaria di formazione e informazione sulla sicurezza, anche con il coinvolgimento delle Regioni e l’istituzione della Banca dati unica degli infortuni.
Si chiedono anche l’introduzione della patente a punti per le aziende – così che chi non rispetta gli standard abbia dei limiti nell’accesso alle gare d’appalto – e un Piano straordinario dell’Inail in collaborazione con gli Enti bilaterali del settore e gli Rlst, i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza. Tutti coloro che operano in cantiere dovrebbero poi avere un contratto edile e ai lavoratori delle costruzioni dovrebbe essere riconosciuto il pensionamento anticipato. Servono inoltre maggiori finanziamenti per la formazione e la sensibilizzazione sull’utilizzo della tecnologia per la prevenzione e l’inserimento nel Codice penale di una aggravante per infortunio mortale sul lavoro.

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