Le preferenze premiano l'attivista, già leader della Coalizione civica e sostenuta dalla vicepresidente dell'Emilia-Romagna e Vasco Errani: potrebbe essere lei la vice del neoeletto Lepore. Per i dem entrano in consiglio comunale anche la prof di Patrick Zaki e l'attivista per i diritti dei migranti Sefaf Siid Negash Idris. Solo un posto ai grillini
La più votata a Bologna è la 30enne Emily Clancy con 3.541 voti. Dietro, in seconda posizione, la sardina Mattia Santori con 2.585 preferenze. L’oltre 60% di voti ottenuto dal sindaco dem Matteo Lepore ha permesso alla coalizione di centrosinistra di conquistare 25 consiglieri contro gli 11 del centrodestra. E il record di preferenze è per la consigliera uscente ed esponente di Coalizione civica, formazione molto vicina alla vicepresidente dell’Emilia-Romagna Elly Schlein e a Vasco Errani: un risultato che quasi sicuramente le aprirà le porte della giunta, probabilmente col ruolo di vicesindaca. L’italo-canadese Clancy ha animato la campagna elettorale coinvolgendo esponenti della società civile e volti molto noti a Bologna per l’attivismo su vari fronti (dai centri sociali, alla mobilità sostenibile, ai diritti dei migranti e delle persone trans). Clancy è laureata in Giurisprudenza e tra le varie esperienze lavorative c’è anche quella di voce radiofonica per l’emittente locale Radio Città del Capo. Il suo motto per la campagna elettorale è stato: “Il futuro è femmina”.
In generale nel capoluogo emiliano il Partito democratico ha ottenuto 16 consiglieri su 36, ma ha perso la maggioranza assoluta: una scelta in qualche modo calcolata da Lepore che, per la sua campagna elettorale, ha cercato di coinvolgere forze più variegate possibili e lasciare spazio anche a molti esponenti vicini alla società civile. E non a caso è stato Santori, leader delle Sardine, il candidato nelle liste Pd a ricevere più voti. Staccato il secondo, l’ex presidente di quartiere Simone Borsari (1.425), anche per lui dovrebbe esserci un posto nell’esecutivo. Per i dem è stata poi eletta anche Rita Monticelli, professoressa di Patrick Zaki. Per la la lista civica di Lepore, è entrato Sefaf Siid Negash Idris, nato in Eritrea e molto attivo in vari progetti per i migranti (tra questi lo “Sportello Refugee Students”). Coalizione civica, oltre a Clancy, elegge anche: l’attivista della bicicletta Simona Larghetti e Detjon Begaj, molto vicino ai centri sociali (fu tra i fautori dell’esperienza Labàs). Se Clancy entrerà in giunta, entrerà anche la storica attivista per i diritti delle persone trans e presidente del Mit (Movimento identità trans) Porpora Marcasciano.
Erano alleati con i dem, anche i 5 stelle che però hanno ottenuto il minimo storico al 3,4% e hanno eletto un solo consigliere: è tornato in consiglio per il suo terzo mandato Max Bugani del M5s con 361 preferenze. Attualmente Bugani era anche capo staff di Virginia Raggi in Campidoglio, ma ha deciso (non senza polemiche interne) di correre di nuovo a Bologna. Sempre nella coalizione di centrosinistra, Europa Verde ha poi eletto un consigliere: Davide Celli, figlio dell’entomologo Giorgio Celli.
Nel centrodestra, Fratelli d’Italia avrà 5 consiglieri su 11 dell’opposizione: i più votati sono stati Francesco Sassone (1673) e Stefano Cavedagna (1484), vicini al deputato Galeazzo Bignami, già finito al centro delle polemiche per una foto in cui era vestito da nazista (disse “per un addio al celibato”) e perché organizzò durante la campagna elettorale per le Regionali un censimento degli stranieri che vivono nelle case popolari. Sempre per Fdi sono poi entrati anche Marta Evangelisti, Manuela Zuntini e Felice Caracciolo. Solo tre consiglieri per il Carroccio, mentre l’ex candidato sindaco del centrodestra Fabio Battistini entra con la sua lista civica. Infine, un solo consigliere è stato eletto per Forza Italia: Nicola Stanzani.