Analizzo qui le elezioni amministrative appena concluse. Piccola parentesi campanilistica, la Sardegna al contrario del resto d’Italia voterà il prossimo fine settimana. Detto ciò, per capire gli eventi è bene sempre valutare e rammentare la storia appena vissuta.

Solo due anni fa la Lega, e nel complesso il centrodestra classico, erano lanciati verso la conquista di tutto il Paese. Matteo Salvini, tronfio dei suoi altissimi dati di consenso, ottenuti anche grazie alla discussa bestia social, ad agosto 2019 era pronto a scaricare Giuseppe Conte ed andare ad elezioni politiche anticipate con il benestare di Nicola Zingaretti. Vittoria del centrodestra quasi certa.

Il tutto però senza considerare un piccolo e grande aspetto dirimente: la posizione di Renzi.

Tutti immaginavano che, dopo anni di pesanti insulti, Matteo Renzi non avesse mai accettato un governo insieme ai grillini. Era umanamente logico ma al contrario di altri, Renzi ha messo al primo posto gli interessi degli italiani. Per i grillini, come abbiamo visto, l’importante era restare al potere anche con il tanto odiato Pd e Renzi.

Grazie a questo enorme gesto politico, sempre dimenticato, Salvini e la destra non sono andati al potere. Questo grande gesto di generosità, invece che essere capito e valorizzato, è stato visto come al solito di cattivo occhio dalla ditta ben presto grillizzata.

Il secondo governo Conte ha rimesso al governo il Pd e Leu. Personaggi che erano destinati ad anni di oblio hanno ripreso inaspettatamente un’amata poltrona di governo. Anche qui niente riconoscenza verso Renzi ma solito odio. Ma poco importa: l’importante era mettere in sicurezza il Paese. Con l’avvento della pandemia, però, Conte si è trovato a gestire un potere enorme senza alcuna competenza e umiltà, a mio parere.

In assenza totale del Pd, la coppia di fatto Conte e Casalino ha iniziato ad utilizzare Palazzo Chigi per raccontare un Paese che realmente non esisteva e ad utilizzare la scusa del Covid per eliminare ogni forma di democrazia interna alla coalizione di governo. Un Paese che si stava impantanando, senza una guida autorevole e competente. Il tutto anche riconosciuto in un momento di lucidità da Grillo che definiva Conte un incapace perché non in grado di gestire nulla.

La storia recente la conosciamo. Mentre tutti dicevano o Conte o il voto, l’unico che ha dimostrato coraggio e lungimiranza senza badare ai sondaggi dopati dei soliti programmi televisivi è stato il vostro odiato Renzi.

Nota di cronaca. Anche ieri i sondaggisti de La7 sono riusciti fino all’ultimo a far credere che Virginia Raggi potesse arrivare al ballottaggio. Alla fine è arrivata ultima, superata anche da Calenda. Dopo questo doveroso preambolo arriviamo ai dati oggettivi di ieri.

Il Movimento 5Stelle ha perso le sue grandi città che cinque anni fa ha iniziato ad amministrare. A Torino non arrivano all’8%, a Roma oltre a non arrivare al ballottaggio la lista 5stelle non arriva all’11%. A Milano hanno ottenuto il 2,9%, a Trieste il 4%.

Ma il nuovo corso del Movimento di Conte cosa ha fatto? E’ completamente scappato dalle città perdenti scaricando tutti i candidati ed è andato a Napoli a festeggiare il candidato Pd eletto a sindaco. Anche qui i grillini ovviamente non decisivi e fermi vicino al 10%. A Bologna si sono fermati al 3%.

Ecco questi i risultati del Movimento 5Stelle non più esistente. Il nuovo corso di Conte questo dimostra. La fine del Movimento 5Stelle e la ricerca di allearsi strutturalmente con il Pd per cercare di rimanere al potere. In cinque anni sono passati da governare da soli grandi città, fra cui la capitale, a perdere tutto con disonore. E in tutto questo il buon Conte scappa e finge consensi e idee che non ha e non rappresenta.

Questo il grande alleato strutturale che il Pd ha scelto ma che si è rivelato già un peso e un problema.

Ma la grande novità ancora capita da pochi è Mario Draghi. Messo al governo grazie al solito coraggio solitario di Italia Viva, quelli sempre definiti dell’1%. Il povero Conte e le sue vedove sono talmente ossessionate da questo dato che lo sognano la notte. Poi vai a vedere la realtà e le liste riformiste appoggiate da Renzi hanno preso più consensi dei grillini in molte città.

Ma non importa. La realtà pian piano sta superando la narrazione falsata del solito sistema di disinformazione. Quelli che ancora molti non vedono è il progressivo sgretolamento dei canoni classici dei vecchi partiti e finti movimenti. La Lega è destinata a spaccarsi. Il centrodestra così come lo avevamo conosciuto non ci sarà più. Il Movimento 5Stelle non ci sarà più: Conte cambierà presto il nome e farà la piccola stampella del Pd o entrerà direttamente dentro il Partito.

Lo spazio nuovo sarà il centro riformista. E ci saranno grandi sorprese, con buona pace dei soliti noti. Questo è quello che le elezioni amministrative hanno iniziato a raccontare.

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