Il film La scuola cattolica viene vietato ai minori di 18 anni a due giorni dall’uscita in sala del 7 ottobre. La Commissione per la classificazione delle opere cinematografiche, incaricata dalla Direzione generale Cinema e audiovisivo del Ministero della cultura, ha infatti deciso che la pellicola diretta da Stefano Mordini, dove viene messo in scena, tra l’altro nell’ultima parte del film il delitto del Circeo, non potrà essere vista da chi avrà meno di 18 anni. Sono state la case di produzione del film, Warner Bros e Picomedia ad annunciare la drastica scelta dei membri della Commissione ministeriale.
Secondo questi ultimi “il film presenta una narrazione filmica che ha come suo punto centrale la sostanziale equiparazione della vittima e del carnefice” e per questo, a maggioranza, ritiene “che il film non sia adatto ai minori di anni diciotto”. La Commissione si è soffermata in particolar modo nella scena in cui Golgota, un professore di teologia interpretato da Fabrizio Gifuni, dinnanzi ad un dipinto di Gesù picchiato da sei uomini afferma a favore di una classe di liceali in gita che “chi fa del male, lo fa anche a se stesso”, non solo alla vittima. La scuola cattolica, tratto dal romanzo fiume e Premio Strega di Edoardo Albinati, mette in luce diverse contraddizioni morali legate proprio a quell’educazione cattolica ricevuta dagli adolescenti di una Roma benestante degli anni settanta tra cui lo stesso Albinati compagno di istituto di quell’Angelo Izzo, terrificante protagonista dello stupro di due ragazze e dell’uccisione di una di loro in una villetta del Circeo.
“Non riesco a trovare delle ragioni valide per questa censura e se mi sforzo di trovarle, mi inquietano – ha commentato il regista Mordini per la prima volta alle prese con il ritorno della censura in un film italiano -. Nella motivazione della commissione censura si lamenta il fatto che le vittime e i carnefici siano equiparati, con particolare riferimento a una lezione di un professore di religione, ma questo è esattamente il contrario di quello che racconta il film, e cioè che, provenendo dalla stessa cultura, è sempre possibile compiere una scelta e non deviare verso il male. Una delle due vittime, all’epoca, era minorenne e il nostro è un film di adolescenti interpretato da adolescenti”. Insomma, gli adolescenti non potranno vedere un film che ha protagonisti pressoché per tre quarti di film solo adolescenti. “Pensavo fosse uno scherzo, ma è scritto nero su bianco”, spiega Fabrizio Gifuni al FQMagazine. “Tra poche ore io sarò in scena al teatro Regio di Parma con un concerto in cui Giuseppe Verdi racconta attraverso il suo epistolario come fu costretto ad annullare la prima di Un ballo in maschera al San Carlo di Napoli per i ripetuti interventi della censura. E siamo nella seconda metà dell’Ottocento. Adesso leggo che La scuola cattolica potrà essere visto solo dai maggiori di 18 anni e la motivazione della censura è concentrata sulla scena da me interpretata in cui un professore di teologia sollecita i suoi allievi a riflettere sul complesso e spinoso tema del bene e del male in maniera aperta, forse provocatoria, ma davvero sono sconcertato, non ho parole”.
La scuola cattolica diventa così l’ultimo film italiano vietato ai minori di 18 anni dopo la censura che nel 1998 colse Totò che visse due volte del duo Ciprì e Maresco. Il 5 aprile del 2021 ancora in pieno lockdown Covid il ministro della Cultura Dario Franceschini aveva firmato il decreto che a sua detta aveva cancellato la censura in Italia: “Da oggi è definitivamente superato quel sistema di controlli e interventi che consentiva ancora allo Stato di intervenire sulla libertà degli artisti” spiegava il ministro introducendo l’istituzione della Commissione per la classificazione delle opere cinematografiche. Istituzione ministeriale che oggi ha vietato ai minori di 18 anni La scuola cattolica. Cercando il trailer su Youtube viene richiesta la verifica dell’età, ma il filmato pubblicato il 6 settembre scorso ha oltr3 1 milione e 300mila visualizzazioni.