La coalizione a sostegno di Barbara Barbieri - riunita in un'unica lista che ha tenuto insieme tutte le forze che sostenevano il governo Conte 2 - ha ottenuto il 43,6% delle preferenze, ovvero 2.994 voti. Il consiglio comunale era stato sciolto ad aprile perché l'allora sindaco Antonio Nucera era finito ai domiciliari con pesanti accuse
Si sono presentati tutti insieme ed hanno vinto, riprendendo la guida di Opera, alle porte di Milano. Pd, Movimento 5 Stelle, Italia Viva e Sinistra hanno battuto i due candidati di centrodestra e destra, portando Barbara Barbieri alla conquista della poltrona da sindaca. La coalizione – riunita in un’unica lista che ha tenuto insieme tutte le forze che sostenevano il governo Conte 2 – ha ottenuto il 43,6% delle preferenze, ovvero 2.994 voti.
Ovvero 57 in più di quanti ne ha raccolti dal deputato leghista Ettore Fusco, ex sindaco e vicesindaco della cittadina, che era appoggiato da Carroccio, Forza Italia, Movimento animalista e Opera popolare (42,77%). Terzo Alberto Pozzoli di Fratelli d’Italia che ha ottenuto il 13.63%. Il Comune di Opera è tornato al voto dopo lo scioglimento del Consiglio comunale in seguito all’arresto del sindaco Antonino Nucera, eletto nel 2018 a capo di una coalizione di centrodestra.
Nucera era finito ai domiciliari ad aprile con accuse pesanti. Secondo i pm della procura di Milano Stefano Civardi e Silvia Bonardi, l’allora sindaco aveva sottratto quasi 3mila dispositivi di protezione individuale – in buona parte destinati alla Rsa Anni Azzurri Mirasole – per distribuirla a parenti, conoscenti e dipendenti comunali. Nucera era stato accusato anche di corruzione in concorso con la responsabile del settore Urbanistica, nonché sua compagna di vita, per presunti favori a tre imprenditori su alcuni appalti in cambio di una ristrutturazione da oltre 40mila euro di una sua abitazione.