Penalista milanese, sindaco di Demonte dal 2019, è stato protagonista anche nei procedimenti Parmalat e Antonveneta. A fine agosto gli era stata diagnosticata una malattia
È morto all’età di 67 anni Francesco Arata, avvocato penalista milanese che è stato protagonista in diversi processi che hanno fatto la storia del nostro Paese: da Montepaschi a Parmalat ad Antonveneta e andando a ritroso Enimont e il crac del Banco Ambrosiano. Dal 2019 era sindaco di Demonte, piccolo paese nel Cuneese dove erano nati i nonni paterni e i genitori, dove trascorreva le vacanze con moglie i 4 figli e gli otto nipoti. A fine agosto gli era stata diagnosticata una malattia.
Di recente, Arata ha fatto parte della commissione Lattanzi costituita in vista della riforma del processo penale del ministro Marta Cartabia ed era docente alla scuola di Specializzazione per le Professioni Legali alla Bocconi. Stamane, appena si è diffusa la notizia della sua morte in alcune aule si è osservato un minuto di raccoglimento, compresa quella dove si celebrava il processo Ruby ter. “E’ morto un grande avvocato e una persona per bene. Siamo costernati”, sono le parole di Nadia Alecci, legale di uno degli imputati, stamattina in Tribunale, dove in molti sono increduli per questa perdita che “lascerà un vuoto incolmabile” nel mondo della giustizia.