Ferdinando Polegato, titolare del “Bar da Teodora” è noto per alcune performances che hanno fatto molto discutere, come quando da dietro al bancone, vestito come Benito Mussolini, il mento proteso, l'eloquio arringante, si era rivolto agli avventori del locale incitandoli alla vittoria. Dopo l'ultimo filmato postato sui social, le autorità hanno ordinato la chiusura per 60 giorni
Risale a un paio di anni fa l’esibizione più famosa del ristoratore Ferdinando Polegato, titolare del “Bar da Teodora” a Sequals in provincia di Pordenone (il paese natale del pugile Primo Carnera). Da dietro al bancone, vestito come Benito Mussolini, il mento proteso, l’eloquio arringante, si era rivolto agli avventori del locale incitandoli alla vittoria. Adesso, a causa di un video che incita addirittura alla rivolta e alla violenza contro politici e magistrati, il questore Marco Odorisio ha deciso di far chiudere il locale per due mesi. Il provvedimento è stato notificato a Polegato da agenti dell’Ufficio Polizia Amministrativa e Sicurezza e della Digos, in base all’articolo 100 del Testo Unico Leggi Pubblica Sicurezza. Il provvedimento cautelare è stato disposto “per motivi di ordine pubblico, in quanto è stato accertato come il contitolare, nei giorni scorsi, all’interno del locale ed alla presenza di alcuni avventori, abbia realizzato un video, propalato attraverso i social network, nel quale incita alla violenza, alla rivolta ed al giustizialismo nei confronti delle Istituzioni, facendo, altresì, riferimento a gruppi organizzati”. Evidentemente il locale era tenuto d’occhio dagli agenti che hanno individuato il filmato monitorando il flusso comunicativo attraverso l’uso dei social network, in particolare Telegram e WhatsApp. Quel video non era passato inosservato ai frequentatori del web e aveva registrato pesanti critiche. Adesso è stato ritirato dalla circolazione, ma ilfattoquotidiano.it ne ha preso visione.
Si vede Polegato con un fez fascista in testa che si rivolge agli “italiani, pecoroni, pecorine, pecorelle….”. Poi indica la porta della toilette con un cartello “Sede del Partito Democratico”. Quindi comincia l’arringa. “Oggi è San Michele, una volta ammazzava i draghi. Vogliamo diventare cavalieri anche noi e ammazzare il… drago”. L’aggettivazione rivolta al presidente del consiglio è offensiva. Segue un apprezzamento volgare nei confronti del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. E ancora: “Qui siamo in mano ai criminali, questa è la situazione. Ci sono stati dei gruppi che si sono organizzati… anche armati, e penso che adesso è ora di finirla. Bisogna cominciare a tirar fuori i c… e le p…”. Il programma: “Cominciamo a mettere in galera prima i magistrati, i più grandi delinquenti che ci sono in Italia… colpi di Stato, hanno fatto di tutto e di più…”. Finisce con un incitamento al popolo: “Sarà il popolo a giustiziarli”. Poi agita alcune lettere con imposte da pagare e dice: “A una piccola azienda che incassa 100-150 euro al giorno gli arrivano queste cose qua”. Sorride da un manifesto Giorgio Almirante, che fu segretario del Movimento Sociale Italiano. Eppure Polegato se la prende anche con la destra: “Sono collusi, mafiosi, massoni e marionette. Viva l’Italia, viva sua Eccellenza il cavaliere Benito Mussolini”. Saluto fascista.