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Angela Merkel in Italia per l’ultima volta da cancelliera, l’incontro col Papa e poi con Draghi: “È il tempo della collaborazione”

A Berlino Olaf Scholz conduce i primi colloqui esploratevi con Verdi e liberali per succederle alla guida della Germania, mentre Angela Merkel a Roma ricorda l'importanza di "portare avanti un lavoro comunitario" e assicura: "Le trattative per il nuovo governo andranno velocemente". Il premier: "D'accordo con lei. L’Italia non può guidare da sola i destini europei. E’ importante però che la collaborazione all’interno dell’Ue si rafforzi"

Angela Merkel in Italia per l’ultima volta da cancelliera tedesca, mentre a Berlino Olaf Scholz conduce i primi colloqui esploratevi con Verdi e liberali per succederle alla guida della Germania. Prima la visita nella basilica vaticana, accompagnata dal cardinale Mauro Gambetti, che ha preceduto l’incontro con Papa Francesco e il Segretario di Stato vaticano, il card. Pietro Parolin. Poi l’arrivo a Palazzo Chigi, dove è stata accolta dal presidente del consiglio Mario Draghi. “Dobbiamo portare avanti un lavoro comunitario”, ha detto la cancelleria tedesca nella seguente conferenza stampa. “Questo è il tempo della collaborazione“, ha sottolineato Merkel. Collaborazione che però potrà cominciare davvero quando la Germania avrà un esecutivo: “Stavolta le trattative andranno molto più velocemente“, ha commentato, facendo riferimento ai quattro mesi che furono necessari per la formazione del suo ultimo governo.

“Ringrazio la cancelliera a nome del governo e mio personale per il ruolo determinante che ha avuto nel disegnare il futuro dell’Europa in questi anni”, ha detto il premier Draghi dopo il colloquio. Merkel, ha aggiunto, “è stata una campionessa del multilateralismo quando altri Paesi si schierarono per il protezionismo. Ed è stato un esempio per tante ragazze e tante donne interessate alla politica”. Poi Draghi ha ricordato gli anni in cui era a capo della Banca centrale europea e dalla Germania arrivano dure contestazioni al Quantitative easing: “La cancelliera ha sostenuto con grande convinzione l’indipendenza della banca centrale anche quando venivamo attaccati per le politiche espansive necessarie per salvaguardare l’integrità della moneta unica, criticati perché agivamo per allontanare i rischi di deflazione, le sono personalmente grato per gli scambi in quegli anni difficili”, ha detto il premier.

“Forse sarà il nostro ultimo incontro bilaterale, mi fa molto piacere essere qui. In pochi mesi si è creata una collaborazione molto stretta“, ha proseguito Merkel, che poi a sua volta ha ricordato che “anche quando era alla Banca centrale abbiamo collaborato e Draghi è stato un garante dell’euro“. “Il mio amore per l’Italia continuerà, farò un soggiorno a Roma, tornerò in Italia in altre vesti”, ha aggiunto la cancelliera. Che poi è tornata sui temi di attualità: “Dobbiamo lavorare sugli investimenti futuri da fare, partendo dalla crisi del Covid e dobbiamo portare avanti un lavoro comunitario“. “Dobbiamo lavorare insieme, anche sulla Libia dove l’Italia è molto coinvolta”, ha detto ancora. “Questo è il tempo della collaborazione”, ha sottolineato Merkel. “In Europa ci sono delle differenze tra l’Italia e la Germania, ognuno rappresenterà il proprio Paese”, ha poi ammesso la cancelliera, evidenziando però che “noi possiamo apprendere moltissimo dall’Italia, noi abbiamo grandi rappresentanti nei paesi membri dell’Ue e l’Italia è uno di questi”, ha sottolineato.

“Con la cancelliera abbiamo parlato delle implicazioni per l’Europa della nuova politica estera americana, e ci siamo detti d’accordo sulla necessita di accelerare nei processi di costruzione di una politica estera e di una difesa europea. Abbiamo discusso anche di Libia, un tema che approfondiremo il 12 novembre alla Conferenza di Parigi insieme anche alla Francia”, ha poi proseguito Draghi. “Sono d’accordo con la Cancelliera: l’Italia resta l’Italia, non può rappresentare l’Europa o guidare da sola i destini europei come ho sentito scrivere in questi giorni. E’ importante però che la collaborazione all’interno dell’Ue si rafforzi e in ogni parte dello scacchiere mondiale ci dà lo stesso messaggio”, ha aggiunto il premier. “Questo vuol dire coordinamento e consultazione stretta tra Paesi Ue in primis: l’interesse geopolitico” della Nato “si sta spostando verso altre parti del mondo quindi dobbiamo essere in grado, come disse la cancelliera su Trump, di prendere nelle nostre mani il nostro destino“, ha concluso Draghi.

L’incontro con il Papa – In mattinata invece Papa Francesco ha ricevuto Merkel in Vaticano: un incontro, a porte chiuse, durato circa 45 minuti. Il Pontefice ha donato alla cancelliera un quadro in bronzo raffigurante la Porta Santa della basilica vaticana e diversi volumi con le sue Encicliche, il Messaggio per la pace di quest’anno e il Documento sulla Fratellanza umana. Angela Merkel ha invece donato a Papa Francesco un volume su Michelangelo, tre libri con i commenti ai Vangeli e alcuni prodotti alimentari. “E’ stato un grande onore e una gioia incontrare in udienza privata papa Francesco, che rivedrò questo pomeriggio a Sant’Egidio. Abbiamo avuto scambi sui problemi della Chiesa, ma anche sulle sfide politiche, come quelle dell’Unione europea”, dopo che “il Papa ha visitato da poco l’Europa orientale“, ha detto la cancelliera tedesca. “Abbiamo discusso della Conferenza per il clima che avrà luogo a Glasgow. Nel colloquio è stato molto importante l’Accordo di Parigi, ed è incoraggiante che anche nella Chiesa cattolica ci sia questo tema di conservazione del creato”, ha aggiunto Merkel. Che appunto sarà ancora accanto al Papa per l’incontro al Colosseo per la pace organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio.

Il suo successore – Intanto al CityCube di Berlino sono iniziati i colloqui esplorativi fra Spd, Verdi e liberali, per la formazione di un governo sostenuto dalla coalizione semaforo. Dopo i pre-colloqui in formato bilaterale della scorsa settimana, che hanno coinvolto anche l’Unione, i Verdi hanno proposto mercoledì un primo incontro a tre in vista di una possibile coalizione. Il 26 settembre l’Spd, con il candidato Olaf Scholz, ha vinto le elezioni, e proprio il vicecancelliere di Merkel è ora in pole position per succederle al timone del Paese.