“Lo sapevate che il famoso Botox di cui tutti parlano non viene usato solo per sembrare più giovani? Io ho cominciato a farlo da quando mi è stata innestata la pelle sulla fronte per migliorare la funzionalità del viso”. Chi scrive è Gessica Notaro, la donna vittima di un’aggressione con l’acido al volto da parte del suo ex compagno, che su Instagram pubblica foto per fare vedere i progressi del trattamento a base di botulino per ridurre le parti sfigurate del viso. Una testimonianza che ha rilanciato una pratica, spesso associata solo a interventi estetici per ringiovanire o togliere qualche ruga di troppo.
L’utilizzo terapeutico – “In realtà la tossina botulinica è utilizzata anche in chirurgia plastica ricostruttiva in diversi casi terapeutici. Come il trattamento delle ‘paralisi facciali’ per migliorare la simmetria dei muscoli mimici”, spiega il dottor Flavio Facchini, specialista in chirurgia plastica ricostruttiva che opera all’ospedale Meyer di Firenze. “In chirurgia si utilizza la tossina botulinica anche nei casi di cicatrici ipertrofiche o cheloidee da esiti di ustione o trauma per allentare le tensioni e le contratture che si sviluppano quando la cute viene lesionata, ed è un trattamento che viene utilizzato in combinazione ad altri procedure come il laser o il lipotransfer”. Ci sono altri ambiti di applicazione? “In quello oftalmologico, per correggere gli strabismi e altri difetti di posizionamento dei muscoli dell’orbita oculare. Ma non solo in questi casi. Chi soffre per esempio di iperidrosi, una situazione in cui si verifica un particolare eccesso di sudorazione che crea forti disagi nelle persone, trova un valido aiuto nel botulino che si applica, a seconda dei casi, su ascelle, inguine e mani. E anche nella chirurgia digestiva per avere un corretto controllo degli sfinteri o per l’ipersalivazione in pazienti con problematiche alle ghiandole salivari”, continua Facchini. E i costi? “In ambito strettamente terapeutico, le prestazioni sono interamente rimborsate dal Servizio Sanitario Nazionale”.
Ma esattamente, cos’è il botox e quali sono le applicazioni in campo estetico? – “Con il termine Botox si intende una pratica medica estetica che prevede l’infiltrazione, nella pelle, della tossina estratta da un batterio, il Clostridium Botulinum. Questa tossina ha un effetto “paralizzante” la muscolatura, pertanto è utilizzata per distendere le rughe. La sostanza in questione viene iniettata in dosi minime, da mani esperte e formate per l’applicazione”, sottolinea la dottoressa Pucci Romano, dermatologa e Presidente di Skineco, associazione scientifica di ecodermatologia. Le iniezioni di botulino sono spesso utilizzate per attenuare le rughe. E la scelta di un medico esperto nella pratica è fondamentale per mettersi a riparo da una serie di effetti collaterali, che comunque possono verificarsi, anche per un eccesso di sostanza somministrata. A questo proposito, l’Istituto superiore di sanità indica tra gli effetti indesiderati sintomi di tipo influenzale e mal di testa nelle 24 ore successive all’applicazione, comparsa di ematomi, o lividi, nelle sedi di iniezione, debolezza muscolare e cedimenti del viso, come l’abbassamento della palpebra superiore, dovuti alla migrazione della tossina dalle sedi di iniezione ai muscoli adiacenti. “L’infiltrazione è controindicata a chi ha meno di 18 anni”, aggiunge la Romano, “se si assumono antibiotici – quindi se è in atto un fenomeno infiammatorio/infettivo, specie se presente nella zona dove dovrebbe praticare l’infiltrazione, come un problema dentario – e farmaci anticoagulanti, compresa l’Aspirina, per il rischio ematomi. È possibile che si verifichi anche una reazione allergica, spesso legata non tanto alla sostanza in questione quanto agli eccipienti del prodotto. L’infiltrazione di botulino è da evitare anche in gravidanza”.
Che si fa prima delle iniezioni – Prima di ogni trattamento, il medico effettua una visita al paziente per valutare lo stato della pelle e delle rughe che si intendono eliminare, considerando se ci sono gli elementi per intervenire anche in base alle aspettative della persona e al suo stato di salute. Il trattamento con la tossina botulinica è effettuato in ambulatorio, iniettando dosi molto basse del farmaco nei muscoli facciali di cui si vuole indurre il rilassamento. Non è necessaria alcuna anestesia poiché le infiltrazioni, praticate con aghi sottilissimi, provocano solo un leggero fastidio, in genere ben tollerato. Il trattamento ha una durata complessiva compresa tra i 10 e i 20 minuti.
Risultati da ripetere – È bene ricordare che l’effetto della tossina è transitorio e le iniezioni vanno ripetute mediamente ogni 9-12 mesi. Inoltre, non c’è ancora un’ampia esperienza di utilizzo in pazienti con età superiore ai 65 anni. “L’utilizzo in medicina estetica è un’applicazione più recente”, sottolinea Romano “e, con le dovute cautele, scegliendo medici preparati e affidabili, può essere una buona modalità per la correzione delle rughe. A patto che non si esageri, per non avere quell’aspetto ‘spiritato’ e quella mimica fissa che troppo spesso si vede in giro. E qui entrano in gioco anche il garbo, il gusto estetico dell’operatore, oltre che la sua esperienza e affidabilità”.