“La Casa della Cultura piange la scomparsa del suo Presidente, Salvatore Veca, insigne filosofo della politica, protagonista della vita culturale italiana. Partecipa al dolore della moglie Nicoletta e dei figli”. Questo il messaggio sulla homepage dell’associazione milanese che dice addio al suo presidente. Salvatore Veca è morto nella notte, a 77 anni. Nato a Roma nel 1943, la laurea a Milano con Ludovico Geymonat e poi a lungo professore ordinario di filosofia politica all’università di Pavia. Nello stesso ateneo è stato anche preside della facoltà di scienze politiche. Per Veca la filosofia ha sempre trovato spazio e vita nello scenario politico e sociale. Più volte si è fatto portavoce della teoria della giustizia di John Rawls, uno dei pensatori più originali della filosofia politica contemporanea: “Sono convinto che le questioni della giustizia, in particolare di giustizia sociale, siano assolutamente rilevanti e cruciali, anche nei tempi difficili che viviamo – spiegava Veca – Sono convinto che se adottiamo e guardiamo alla costellazione della vita ingiusta ci rendiamo conto che, una delle chiavi, è l’ingiustizia della Terra”. L’addio dal Pd di Pavia, città che a lungo è stata la sua: “Oggi ci lascia Salvatore Veca, filosofo autorevole, maestro di equità e giustizia. Professore appassionato, amato da generazioni di studenti. Persona semplicemente intelligente e generosa, grande fautore del dialogo costante tra scienza e fede. Addio, Professore. E grazie di tutto”. Anche Bobo Craxi ricorda l’amico su Twitter: “È stato un uomo illuminato, ha avuto un pensiero filosofico e politico originale. Lo piango con gratitudine per il suo insegnamento, con sentimenti di amicizia”.
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