Tre miliardi agli asili nido e tredici per l'edilizia scolastica: questi alcuni dei punti previsti per il prossimo periodo. Il ministro Bianchi sottolinea l'importanza, inoltre: "Di ridare dignità al mestiere di insegnante". È previsto che il 40% dei fondi vada al Sud, ma l'intervento avverrà "laddove c'è più necessità"
Sei riforme entro il 2022 e 17 miliardi di investimenti, 5 in arrivo entro novembre. “Tre per asili e scuole dell’infanzia, 400 milioni per la riqualificazione delle mense, 300 per le palestre (si parla della costruzione di circa 430mila mq, ndr), 800 per le scuole nuove e 500 per la messa in sicurezza degli istituti”, lo ha annunciato il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, in conferenza stampa con il premier Draghi, al termine della cabina di regia sul Pnrr (il Piano nazionale di resistenza e resilienza). “La regola generale è il 40% nel Mezzogiorno, ma siamo pronti a intervenire laddove c’è più necessità”, ha proseguito. Gli investimenti riguarderanno soprattutto due ambiti: l’edilizia scolastica e i contenuti della nuova didattica. “Per la prima abbiamo posto 13 miliardi, 5.4 per il secondo”. Sei le riforme da portare a termine entro il 2022: “La principale sarà la Riforma degli istituti tecnico professionali, destinata a colmare un divario del nostro Paese rispetto ai partner europei, strettamente collegata al rafforzamento della capacità di innovazione promosso dal Piano nazionale Industria 4.0. Altre riforme fondamentali sono quelle dell’Orientamento, per accompagnare gli studenti nella scelta di un percorso di formazione adeguato all’inserimento nel mondo del lavoro, come anche quelle del Reclutamento degli insegnanti e della Riorganizzazione del sistema scolastico”. Si parla poi di nove miliardi di euro per la ricerca e di un impegno per aumentare i posti letto negli alloggi universitari, da qui al 2026, dove sono più carenti, con un incremento di 60mila unità.
Quella di poche ore fa è stata la prima cabina di regia a essere focalizzata su educazione, scuola e università. Oltre al presidente del Consiglio Mario Draghi hanno partecipato il ministro dell’Economia, Daniele Franco, e i ministri interessati dalla missione 4 del Pnrr, “Istruzione e ricerca”: dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, e dell’Università, Maria Cristina Messa. Presente anche il ministro degli Affari Regionali, Mariastella Gelmini, il ministro per il Sud, Mara Carfagna, e il ministro della Famiglia, Elena Bonetti. “Una grande attenzione sarà posta alla scuola dell’infanzia, ma in particolare agli asili nido – ha aggiunto il ministro Bianchi -, alle mense scolastiche, le palestre, la messa in sicurezza delle scuole, la scuola 4.0 per avere tutti gli istituti dotati al meglio di tutti gli strumenti. E poi un piano di estensione del tempo pieno, la riduzione dei divari territoriali, la riforma degli Its, la didattica digitale integrata e la formazione digitale di tutto il personale e le nuove competenze e nuovi linguaggi”. “Il rispetto degli impegni è determinante per l’assegnazione dei fondi europei“, ha sottolineato Draghi in conferenza stampa dopo la cabina di regia a palazzo Chigi sull’istruzione all’interno del Pnrr. “Ogni cabina di regia consente di fare il punto sull’attuazione dei singoli progetti di investimento e di individuare gli ostacoli che possono presentarsi in modo da poter intervenire subito e rispettare il calendario degli impegni”. Ha poi sottolineato come questi interventi mettano al “centro i giovani che sono al centro del futuro del Paese insieme alle donne”. Il ministro Bianchi ha inoltre sottolineato l’importanza dei docenti: “Bisogna ridare dignità al mestiere di insegnante. Stiamo lavorando sulle nuove norme per il reclutamento e contestualmente a quelle della formazione, sia iniziale sia a quella in servizio, la formazione continua”. Sul tema anche il presidente del M5s Giuseppe Conte: “”Il nostro obiettivo prioritario è stato assicurare il ritorno a scuola in presenza a tutti, adesso bisogna concentrarsi sugli investimenti, quindi ben venga questa cabina di regia e investire di più rispetto al passato anche con i fondi del Pnrr su scuola, formazione, ma parlo di tutta la filiera: dagli asili nido, alla scuola, all’università e alla ricerca. lì il nostro futuro – aggiunge – ed è lì che avremo la possibilità di investire sulle risorse umane e sui nostri giovani, coniugando crescita economica e sviluppo sociale”.