È morto la mattina del 7 ottobre all’ospedale Sant’Anna di Ferrara il 68enne No Vax ricoverato in condizioni critiche da oltre un mese dopo aver provato a curarsi dal Covid seguendo i consulti da remoto di un medico legato a Ippocrateorg, l’associazione che propone la telemedicina (non riconosciuta dai protocolli sanitari) come terapia alternativa e che fu protagonista di un convegno molto discusso al Senato durante il quale sostenne che il coronavirus è una “malattia curabilissima“. La notizia è riportata da La Nuova Ferrara, spiegando che sul caso la procura cittadina ha aperto un fascicolo per omissione di soccorso contro ignoti dopo l’indagine conoscitiva avviata nei giorni precedenti.

Il 68enne, che soffriva di patologie pregresse e per il quale era stata chiesta anche una consulenza psichiatrica, aveva rifiutato il vaccino. E, a quanto risulta dalle ricostruzioni della vicenda, non credeva neppure nelle medicina tradizionale. Per questo, quando si era ammalato, aveva deciso di curarsi da solo a casa seguendo i consigli forniti via telefono e mail da un medico volontario dell’associazione ormai nota per proporre una serie di farmaci “off label” (cioè fuori dalle prescrizioni farmaceutiche) come soluzione contro il coronavirus. Nel giro di pochi giorni, tuttavia, le sue condizioni si erano aggravate costringendolo al ricovero in ospedale. A far partire la segnalazione sono stati proprio i medici del Sant’Anna, cui l’anziano aveva mostrato i messaggi contenenti le prescrizioni da remoto al momento del primo ingresso, quando cioè aveva cercato di farsi dimettere sostenendo di stare bene. Toccherà adesso ai pm valutare la posizione del dottore che ha seguito il paziente così come dell’associazione cui è affiliato: agli atti proprio le comunicazioni tra i due, dalle quali emerge la possibilità che all’uomo siano stati prescritti farmaci vermifughi.

Pochi giorni fa IppocrateOrg è stata protagonista di una contestatissima ospitata al Senato durante l’International Covid Summit 2021 organizzato dalla senatrice della Lega Roberta Ferrero: tra le cure alternative presentate la vitamina D, la curcuma e non ultime l’idrossiclorochina e l’antiparassitario ivermectina, tutti baluardi delle teorie di cura domiciliare non autorizzate su cui la comunità scientifica ha più volte messo in guardia. Tra le soluzioni fai da te non sono mancate neppure la passeggiata all’aria aperta e la socializzazione.

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