Nel secondo Comune per grandezza della Provincia di Bolzano si torna al voto dopo un anno di commissariamento: nell'autunno 2020 non si trovò una maggioranza in consiglio. Questa volta però l'ex sindaco ambientalista è supportato da un fronte che è andato oltre le divisioni etniche per proporre un'alternativa alla Svp e alle civiche di centrodestra. Un progetto che ha portato in città sia Giuseppe Conte che alcuni big dem, da Boccia a Bonaccini: un laboratorio che potrebbe ridefinire gli equilibri in tutta la Provincia, dove oggi la Südtiroler Volkspartei governa con la Lega
Oltre le divisioni etniche, per costruire un fronte unitario di centrosinistra: a Merano, secondo Comune per grandezza della Provincia di Bolzano, il 10 ottobre si vota per l’elezione del sindaco e del consiglio comunale, dopo che un anno fa la città del Passirio subì l’onta del commissariamento, per via della mancata elezione della Giunta comunale. Il sindaco uscente Paul Rösch dei Verdi, vittorioso al ballottaggio per appena 37 voti, non trovò i numeri per formare una maggioranza, stretto tra le posizioni di Svp e civiche di centrodestra. Un anno dopo quindi il ritorno alle urne, questa volta con un centrosinistra che si presenta compatto: in coalizione con i Verdi c’è il Partito democratico, insieme a M5s e Sinistra ecosociale. Un progetto che ha portato a Merano perfino il presidente dei Cinquestelle, Giuseppe Conte, e diversi big del Pd, dall’ex ministro Francesco Boccia al governatore dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini.
Come un anno fa, a sfidare Rösch saranno la Svp – che ora candida la 34enne Katharina Zeller, figlia dell’ex senatore Karl Zeller e dell’attuale senatrice Julia Unterberger – e la coalizione delle liste civiche del centrodestra, che hanno riconfermato la candidatura di Dario Dal Medico, ex Forza Italia. La destra invece si presenta spacchettata: Lega e Fratelli d’Italia corrono separate, così come i partiti di lingua tedesca Südtiroler Freiheit e Die Freiheitlichen. I Verdi rispetto a un anno fa perdono l’appoggio del Team K, il partito fondato dall’ex M5s Paul Köllensperger, ma trovano quello del Pd e del M5s.
L’idea di una coalizione di centrosinistra che raccolga sia l’elettorato di lingua tedesca che quello di lingua italiana nasce proprio dall’esperienza dell’autunno scorso. Già a gennaio 2021 Daniela Rossi, ex candidata sindaco e ora capolista Pd, spiegava: “Si sta facendo largo un’inquietante rottura rispetto alla tradizione meranese, storicamente di stampo moderato o riformista. Bisogna dare una risposta all’avanzata della destra“. L’idea di una coalizione unitaria attorno a Rösch, che ha già governato la città per 5 anni e raccolto il 28,4% al primo turno del 2020, ha man mano preso forza e l’idea portata avanti dal Pd locale ha trovato anche l’appoggio del M5s, alla ricerca di un riscatto dopo che un anno fa alle urne raccolse meno del 2%, risultando la lista meno votata.
Nell’autunno 2020 Merano arrivò a un soffio dall’essere governata da una coalizione con le civiche del candidato Dal Medico, la Svp e la Lega. Dopo essere rimasta incredibilmente esclusa dal secondo turno, infatti, la Südtiroler Volkspartei a sorpresa si dichiarò “blockfrei“, lasciando libertà di voto ai suoi elettori al secondo turno. La possibile alleanza della Stella Alpina con il centrodestra italiano e il Carroccio nasceva da diversi ragioni: assicurarsi i tre assessorati che dopo il voto spettavano alla rappresentanza di madrelingua tedesca, ma soprattutto la comunione d’intenti sulla riqualificazione dell’areale delle caserme. I 37 voti con cui Rösch vinse il ballottaggio contro Dal Medico impedirono questo probabile scenario.
La coalizione interetnica un anno dopo lancia una proposta alternativa, a partire proprio dall’areale delle caserme: i dem, ad esempio, propongono di creare in quell’area un luogo di lavoro per giovani con alte professionalità. Poi l’attenzione ai quartieri, alla giustizia sociale e ovviamente allo sviluppo sostenibile. “Una coalizione coesa, progressista ed europeista, contro le destre più becere. La Svp decida in che campo stare”, ha detto l’ex ministro Boccia durante la sua visita a Merano. Un concetto ribadito anche da Conte durante il suo comizio in compagnia di Rösch: “Confido che da parte loro ci possa essere attenzione per la nostra proposta”, ha detto rivolgendosi sempre alla Svp e alla senatrice Unterberger, incontrata dall’ex premier in piazza. Parole che dimostrano l’importanza del voto a Merano: in caso di successo alle urne nella seconda città dell’Alto Adige, il nuovo laboratorio del centrosinistra interetnico potrebbe ridefinire gli equilibri in tutta la Provincia, dove oggi l’Svp governa con la Lega.