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Austria, si dimette il cancelliere Sebastian Kurz dopo l’accusa di favoreggiamento della corruzione

Al suo posto, l'ormai ex capo del governo ha proposto di mettere l'attuale ministro degli Esteri, Alexander Schallenberg. "Pongo l’interesse del Paese davanti al mio", ha dichiarato annunciando che resterà in Parlamento come capogruppo e leader del Övp. "Le accuse sono false e lo dimostrerò", ha aggiunto

Aveva precisato che le proprie dimissioni non erano sul tavolo appena tre giorni fa, ma adesso la pressione politica sul primo ministro austriaco era talmente forte che una sua permanenza a capo del governo non era più possibile. Il cancelliere austriaco Sebastian Kurz ha annunciato l’addio alla guida dell’esecutivo di Vienna dopo l’inchiesta della Procura anti-corruzione che lo ha coinvolto con l’accusa di favoreggiamento della corruzione per aver commissionato con soldi pubblici dei sondaggi elettorali a lui favorevoli pubblicati dal quotidiano Oesterreich e dalla tv privata Oe24, entrambi di proprietà della famiglia Fellner. Adesso dovrebbe essere l’attuale ministro degli Esteri, Alexander Schallenberg, a subentrargli e guidare il governo di popolari Övp e Verdi.

È stato lo stesso Kurz, nel suo discorso di commiato, a proporre il capo della diplomazia come suo successore. “Ho proposto al presidente Alexander Van der Bellen il ministro degli Esteri Alexander Schallenberg come mio successore – ha detto – Sarebbe irresponsabile lasciare il nostro Paese nel caos e nello stallo, sarebbe anche irresponsabile l’esperimento di una coalizione a quattro che dipenderebbe dalle grazie dei Freiheitlichen di Herbert Kickl. Pongo l’interesse del Paese davanti al mio”, ha proseguito annunciando che resterà in Parlamento come capogruppo e leader del Övp. “Le accuse sono false e lo dimostrerò”, ha aggiunto

Il terremoto giudiziario e politico ai vertici dell’esecutivo austriaco era esploso il 6 ottobre, quando è stata diffusa la notizia delle indagini della Procura che coinvolgevano anche il capo del governo. Insieme a Kurz risultano indagati anche suoi stretti, tra cui Johannes Frischmann e Gerald Fleischmann dello staff stampa e il consulente Stefan Steiner, oltre all’ex ministra Sabine Beinschab.

Kurz da questa primavera risulta inoltre indagato con l’accusa di falsa testimonianza in merito a una sua deposizione sullo scandalo Ibizagate che ha coinvolto Heinz-Christian Strache, ex vicecancelliere austriaco e leader del partito di estrema destra Fpoe, all’epoca partner di governo dello stesso Kurz. Strache è poi stato condannato per corruzione.