La Regione deve individuare un nuovo vettore con cui fronteggiare temporaneamente il servizio a partire dal 14 ottobre. Ora "si avvia una procedura negoziata", fa sapere l'assessorato ai trasporti della Regione, ma intanto aumenta la preoccupazione di sindacati e Confindustria
La Sardegna senza ali. A pochi giorni dal fatidico 14 ottobre, data in cui Alitalia cesserà i voli in continuità territoriale che garantiscono ai residenti tariffe agevolate per i collegamenti da e per Roma e Milano, è in stallo il bando d’emergenza con cui la Regione deve individuare il vettore cui assegnare temporaneamente il servizio. Sette mesi, per la precisione, a un costo di 37 milioni (al lordo dei ribassi) a titolo di compensazione per le tariffe calmierate, per non lasciare a terra i sardi in attesa del bando biennale che comporterà un investimento di 46 milioni l’anno.
Vettori esclusi – Le due uniche compagnie (su 11) che hanno risposto all’invito della Regione, sono state fatte fuori. Gli uffici regionali, dell’assessorato dei Trasporti, dopo aver scartato Volotea (per la mancata indicazione della ragione sociale e l’assenza del documento d’identità dell’amministratore delegato), hanno escluso anche Ita. Qualche avvisaglia di un epilogo infausto era apparsa già nella giornata di mercoledì 6 ottobre, quando da Cagliari era arrivata alla compagnia la richiesta di integrazioni. Ma quelle presentate da Ita, evidentemente, non sono state ritenute sufficienti e giovedì sera l’assessorato ha diramato una nota informando di aver escluso il vettore dalla gara per l’affidamento della continuità territoriale aerea “per assenza di requisiti”.
Procedura negoziata – L’assessorato ha aggiunto, poi, che ora “si avvia una procedura negoziata” per “l’assegnazione del servizio di continuità territoriale aerea”. “Nella serata di ieri (giovedì 7 ottobre) sono stati inviati gli inviti a 12 vettori – ha scritto l’assessorato nella comunicazione – La scadenza delle offerte è lunedì 11 ottobre, alle 13. A partire dalle 15 il seggio di gara si insedierà per la verifica delle offerte”. Tutto da rifare, dunque, anche se resta da vedere cosa decideranno i giudici del Tar chiamati in causa da Volotea con un ricorso presentato dopo l’esclusione. E non si esclude che Ita faccia altrettanto.
Incertezza e proteste – Nel frattempo l”incertezza è assoluta sui cieli sardi e la preoccupazione sempre più forte. Duro l’attacco di Arnaldo Boeddu (segretario generale Filt-Cgil) nei confronti della Regione: “Un disastro sotto tutti i punti di vista e le conseguenze le stanno subendo i sardi. Per l’ennesima volta il diritto alla mobilità è appeso ad un cavillo e ad alcuni documenti mancanti. La Regione, in attesa del giudizio del Tar al ricorso di Volotea, deve dare immediatamente certezze a tutti coloro che si devono spostare: sia che lo facciano per lavoro, studio, salute o svago”. Il sindacalista, poi, fa sapere di aver fatto una simulazione di prenotazione relativa ai tre scali sardi (Cagliari, Alghero e Olbia) da e verso Milano e Roma, con un risultato disastroso: “Dopo i prezzi proibitivi dei giorni scorsi, dal 15 non c’è più alcuna possibilità di partenza“.
Danni alle imprese – Una situazione talmente caotica che anche Confindustria l’ha stigmatizzata in un comunicato in cui parla di danno economico, sociale e di immagine per tutti i settori produttivi: “La vicenda assume contorni sempre più drammatici e apre prospettive inaccettabili per l’economia e per l’intera società sarda. Dopo anni di gestione emergenziale, caratterizzati da rinvii, proroghe e aggiustamenti dell’ultimo momento si è arrivati ad una condizione di confusione e totale incertezza che emargina ancor più la Sardegna, già duramente provata da decenni di crisi economica e dalla recente crisi sanitaria”.
I collegamenti marittimi – La situazione rischia di essere la fotocopia di quanto avvenuto un mese fa con i collegamenti marittimi. Dal 14 settembre, per dieci giorni, si era fermata la tratta Cagliari-Arbatax-Civitavecchia, garantita fino a quella data dalla Tirrenia-Cin. Anche in quel caso ruotava tutto attorno alla scadenza della convenzione per la continuità territoriale, prorogata più volte e scaduta a giugno, anche se Tirrenia (vista la convenienza dovuta al gran flusso turistico) ha proseguito il servizio per tutta l’estate. Fino alla sera del 13 settembre, quando da Cagliari e Civitavecchia sono partite le ultime due navi. Una disfatta annunciata che aveva lasciato a terra i sardi e imposto anche in quel caso una procedura d’emergenza da parte del Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile, competente in materia: l’affidamento del servizio alla Grimaldi per 6 mesi, dallo scorso 23 settembre. Il tutto in attesa del bando internazionale per l’assegnazione delle tratte in regime di continuità territoriale. Anche in quel caso era stato contestato duramente l’esecutivo regionale guidato dal presidente Christian Solinas, per non aver esercitato un ruolo incisivo nei confronti del Governo nazionale, fino a lasciare a terra i sardi.