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Assalto alla Cgil, Provenzano (Pd): “Meloni fuori dall’arco democratico. Poteva rompere con il mondo neofascista ma non lo fa”. La destra protesta. La leader Fdi: “Vuole scioglierci”

Le dichiarazioni del vicesegretario Pd provocano gli attacchi della leader di Fratelli d'Italia. "Non ho mai chiesto lo scioglimento del partito. Ma con l'ambiguità nel condannare la matrice fascista si sottrae all'unità necessaria delle forze dem. Sostengano di sciogliere Forza Nuova"

“Ieri Meloni aveva un’occasione: tagliare i ponti con il mondo vicino al neofascismo, anche in Fdi. Ma non l’ha fatto”. Il vicesegretario Pd Peppe Provenzano accusa Giorgia Meloni di non aver condannato con chiarezza l’assalto alla sede della Cgil a Roma. E stigmatizza le dichiarazioni della leader Fdi, pronunciate nelle scorse ore a margine dell’incontro neofranchista di Vox, e in particolare quando ha detto: “Non conosco quale fosse la matrice” dell’assalto. Una scelta, secondo il dem, per niente casuale. “Il luogo scelto e le parole usate sulla matrice perpetuano l’ambiguità che la pone fuori dall’arco democratico e repubblicano”, ha dichiarato. “In questo modo Fdi si sta sottraendo all’unità delle forze democratiche e repubblicane contro i neofascisti che attaccano lo Stato. Un evidente passo indietro rispetto a Fiuggi“. Un intervento, quello del vicesegretario dem ed ex ministro, arrivato proprio mentre il Pd depositava le mozioni per chiedere lo scioglimento di Forza Nuova e che ha provocato gli attacchi della destra, da Fdi alla Lega.

Meloni: “Vogliono far fuori Fdi”. Provenzano: “Mai chiesto lo scioglimento del partito” – La prima a reagire è stata proprio la leader Fdi che ha chiesto al segretario dem di prendere le distanze dal suo vice, ma senza ritornare sulle sue dichiarazioni in merito all’assalto delle scorse ore. “Il vicesegretario del partito ‘democratico’ vorrebbe sciogliere il primo partito italiano (oltre che l’unica opposizione al governo)”, ha detto Meloni. “Un partito a cui fanno riferimento milioni di cittadini italiani che confidano e credono nelle nostre idee e proposte. Spero che Letta prenda subito le distanze da queste gravissime affermazioni che rivelano la vera intenzione della sinistra: fare fuori Fratelli d’Italia. O forse i toni da regime totalitario usati dal suo vice rappresentano la linea del Pd? Aspettiamo risposte”. A Meloni Provenzano ha controreplicato ribadendo che non ha mai chiesto di sciogliere Fdi: “Chiariamo. Nessuno si sogna di dire che Fdi è fuori dall’arco parlamentare o che vada sciolta”, ha scritto su Twitter. “Ma con l’ambiguità nel condannare la matrice fascista si sottrae all’unità necessaria delle forze dem. Sostengano di sciogliere Forza Nuova“, ha scritto. Il riferimento è proprio alle mozioni Pd depositate in Senato e alla Camera.

Letta interviene: “Vengano tutti in piazza il 16, non è una vicenda di destra o sinistra” – Poco dopo è intervenuto anche il segretario dem Enrico Letta, chiamato in causa proprio da Meloni e Fdi: “Io penso che noi dobbiamo fare di tutto per evitare di dividerci dentro il Parlamento e dobbiamo essere noi i più inclusivi”, ha detto a “Mezz’ora al Massimo” su la Stampa, “saranno gli altri a staccarsi. Provenzano stesso ha spiegato bene, successivamente, le sue parole e la sua volontà. Mi sento di dire a Meloni, a Salvini, a Tajani: sarebbe un errore trasformare questa vicenda in una vicenda destra sinistra“. Quindi Letta ha proposto di estendere l’invito a manifestare contro l’assalto alla Cgil anche alle destre: “Alla manifestazione di sabato prossimo, di solidarietà con le vittime delle violenze di piazza dei no vax – “dovrebbero esserci tutti”. “Sarebbe un errore se non ci fossero tutti e nessuno di noi interpreta questa manifestazione in maniera di parte o elettorale”. Chi parla di un modo per aggirare il silenzio elettorale alla vigilia dei ballottaggi “automaticamente assume che la divisione fascismo-antifascismo entra nelle divisioni politiche attuali. una manifestazione di solidarietà per quello che è accaduto sabato dovrebbe unire tutti, l’antifascismo è un valore fondante della nostra Costituzione. E’ abbastanza incomprensibile” che alcuni non vadano.


La destra protesta in solidarietà con Meloni. E Salvini: “Provenzano non può dare patenti di democrazia” – Intanto però la destra protesta compatta contro Provenzano. E in difesa di Meloni è subito arrivato anche Matteo Salvini, approfittando della polemica per spostare l’attenzione dall’assalto di Forza Nuova. “Il vice-segretario del Pd taccia ed eviti di dire idiozie, non è certo lui che può dare patenti di ‘democrazia’ a nessuno. Fascismo e comunismo per fortuna sono stati sconfitti dalla Storia, e non ritorneranno. Chieda piuttosto al suo ministro, l’inadeguata Lamorgese, come è stato possibile che poche decine di violenti, che non potevano nemmeno essere in piazza, abbiano aggredito e assaltato impunemente”. D’accordo con Salvini anche tutti gli esponenti Fdi in Parlamento, che in queste ore si sono affrettati a diffondere note in solidarietà della leader Meloni.

D’accordo con Provenzano invece, anche l’europarlamentare M5s Laura Ferrara: “A Madrid si è dimenticata di aggiungere la cosa più importante e cioè che è antifascista. Ha perso ancora una volta un’occasione per fare chiarezza sulle sue ideologie politiche. Giorgia Meloni ripudia o no la lobby nera? Se sì cosa aspetta a espellere dal suo partito tutti gli esponenti che in queste settimane hanno rivelato, pubblicamente e non, simpatie con il fascismo o addirittura il nazismo? Alla luce anche dell’assalto alla sede della Cgil, tutte le forze politiche in Parlamento devono prendere le distanze da questi vergognosi rigurgiti di un passato che non ritornerà mai più”.