Il sito web della Cgil è irraggiungibile dal mattino di lunedì per un attacco hacker. “Si tratta – spiegano dal sindacato in una nota pubblicata sul sito Collettiva.it – di un’azione informatica di disturbo, volontaria e strutturata, con la tipologia di fenomeno informatico malevolo denominato “attacco DDoS” (Denial-of-service attack)”: un fenomeno che si è ripetuto “in più riprese a partire da sabato scorso ed è ancora in essere”. “Gli attacchi informatici – afferma la Cgil – sono senza volto, ma in questo caso la firma in calce è così evidente che chiunque potrà intuirne la matrice”: infatti, “i tentativi (parzialmente respinti) di incursione informatica sono partiti contemporaneamente all’azione contro la sede di Corso Italia e testimonia un’organizzazione ad ampio raggio tesa a colpire anche l’infrastruttura tecnologica della confederazione nel tentativo di bloccarne le fonti autonome di comunicazione”.
L’attacco, scrive il sindacato, “conferma, se ancora fosse necessario, la premeditazione dell’assalto fascista di sabato scorso (9 ottobre)”. Gli indirizzi IP utilizzati per veicolare l’azione – prosegue la nota – provengono in gran parte da Stati esteri (Germania, Cina, Repubblica Ceca, Stati Uniti, Indonesia), generando picchi di 130mila tentativi di connessioni contemporanee, hanno causato il sovraccarico dei server rendendo irraggiungibile a più riprese il sito della Confederazione. In questo momento stiamo raccogliendo i dati tecnici in un report che consegneremo alla Polizia postale per la denuncia di crimine informatico e alla Digos per le valutazioni sulla strategia di pianificazione delle violenze squadriste di sabato”.
Nel frattempo il sindacato si prepara alla grande manifestazione unitaria di sabato 16, convocata insieme a Cisl e Uil. “La piattaforma è precisa”, ha detto il segretario Maurizio Landini parlando dalla sede della stampa estera. “Tutte le persone che sono antifasciste e hanno a cuore la Costituzione sono benvenute. Tra le richieste c’è lo scioglimento delle organizzazioni e dei movimenti che inneggiano al fascismo“, ribadisce. E precisa: “Non sono spaventato, ma penso che questi atti non vadano sottovalutati. C’è chi con l’assalto squadrista vorrebbe far credere che si può tornare al ventennio, non credo siamo in quella situazione. Ma ora dobbiamo rimettere al centro il lavoro, la centralità delle persone, la giustizia sociale. È stato dato troppo spazio al mercato senza regole e a un’idea in cui la finanza da sola poteva risolvere qualsiasi problema”.