Una Luciana Littizzetto diversa dal solito per chi, ieri sera, si fosse sintonizzato su Rai Tre per guardare Che Tempo Che Fa condotto da Fabio Fazio. Dalla scrivania da cui è solita commentare le notizie con ironia e comicità alla poltrona dello studio televisivo per presentare il suo nuovo libro, edito da Mondadori, “Io mi fido di te, storia dei miei figli nati dal cuore” il passo è stato breve. Proprio da quella poltrona, per la prima volta in diretta tv, la Littizzetto nazionale ha raccontato apertamente della sua vita privata e dell’arrivo, attraverso un affido un po’ di anni fa, dei figli Vanessa e Jordan che all’epoca avevano rispettivamente 12 e 9 anni.
Ora di anni ne hanno 23 e 26 e da tredici vivono insieme all’artista torinese che chiamano mamma solo in alcune occasioni: “Mi chiamano mamma davanti agli altri, mentre mi chiamano Lu quando sono soli con me. In effetti, non è facile per loro chiamarmi mamma, una mamma naturale ce l’hanno. Non è più un problema, ormai mi sono abituata. Non m’importa“. Naturalmente, l’intervista con il padrone di casa Fabio Fazio, è stata l’occasione anche per sorridere degli avvenimenti famigliari più strampalati di Luciana Littizzetto e dei suoi figli: “Penso di essere la mamma che ha ricevuto più chiamate dalla scuola al mondo. Ha venduto i miei autografi a un euro l’uno”, ha raccontato parlando di Jordan, “La maestra mi ha chiamato e me l’ha detto. Ritagliava le mie firme sul diario e diceva che ritagliava i gattini. Una volta – continua la comica torinese – mi hanno chiamato per i capelli, li tagliava e li appiccicava sotto le ascelle per fingere di avere i peli, visto che i suoi compagni li avevano già”.
Vanessa, invece, “ha delle malattie che non esistono, le punge il naso, le frigge l’occhio. Ogni volta vuole andare da uno specialista e io devo contenere queste malattie immaginarie”. L’intervista è stata anche l’occasione per ribadire l’importanza dell’affido che per Luciana Littizzetto “è un gesto di generosità assoluta. Ci sarebbero tante persone disposte a intraprendere questa esperienza. È diversa dall’adozione perché non so cosa succederà, non so se tornerai alla tua famiglia d’origine o rimarrai con me, però intanto io ci sono, questa porta è aperta e ti aiuto a fare un pezzo di vita insieme”. A questo punto non poteva non ricordare la conversazione con Maria De Filippi che fu determinante per la scelta di prendere in affido i suoi ragazzi: “Un giorno mi ha raccontato la sua esperienza, mi ha talmente travolto che ho detto ci provo anch’io”.
E sull’esperienza di diventare genitore affidatario, ha detto: “Tutti ti danno consigli, io non capivo più niente. Quando si diventa mamma in maniera naturale le cose si imparano poco alla volta. Io a volte mi sentivo persa. Poi ho capito che bisogna fare la mamma come si è ed è andato tutto bene. Mi dicono: ‘Non sono i tuoi figli, non li hai fatti tu’. Ma cosa c’entra? I figli sono i figli del cuore, non solo i figli della pancia. Quelli che cresci, quelli per cui piangi, per cui sorridi, per cui sei preoccupata. Per me loro sono il senso della vita. È stato difficile, ma l’affido è un’esperienza che rifarei tutta la vita e che consiglio”.