Era considerato una sorta di jolly, il terzo vaccino a Rna messaggero anti Covid capace di dare una svolta alla campagna vaccinale europea perché totalmente tedesco e finanziato sia dalla Germania che dall’Unione europea. Invece dopo i risultati deludenti sull’efficacia CureVac ha deciso di procedere con un composto di nuova generazione e oggi ha annunciato la decisione di ritirare il suo candidato vaccino anti-Covid di prima generazione (CVnCoV) dall’attuale iter di approvazione in corso all’Agenzia europea del farmaco Ema.

L’azienda tedesca si concentrerà sullo sviluppo dei candidati vaccini a mRna di seconda generazione ai quali sta lavorando in collaborazione con la britannica Gsk. La decisione – spiega l’azienda di Tubinga – è anche allineata alle dinamiche in evoluzione della risposta alla pandemia: si va infatti verso una maggiore necessità di vaccini differenziati per affrontare una situazione in cui il virus Sars-CoV-2 sarà endemico. Come diretta conseguenza di questa scelta comunicata oggi, la società informa anche che “cesserà l’attuale accordo di acquisto anticipato con la Commissione europea, che si basava sull’impiego del candidato vaccino CVnCoV” per affrontare le esigenze della fase acuta della pandemia. L’azienda però sta valutando la possibilità di sfruttare gli impegni assunti su CVnCoV per i candidati vaccini di seconda generazione.

“Accogliamo con favore la decisione di CureVac di focalizzarsi sulla promettente tecnologia per un vaccino a mRna di seconda generazione che stiamo sviluppando insieme, poiché nei test preclinici ha mostrato un forte miglioramento rispetto al candidato vaccino di prima generazione di CureVac (CVnCoV)” sottolinea lo scienziato italiano Rino Rappuoli, Head of Vaccines R&D di Gsk. L’alleanza CureVac-Gsk contro Covid-19 si basa su una partnership strategica relativa alla tecnologia dell’Rna messaggero, che le due società hanno avviato nel luglio 2020 con diversi obiettivi nel campo delle malattie infettive. Una cooperazione che è stata recentemente estesa – si ricorda nella nota – con la messa in campo di risorse aggiuntive da parte delle due aziende. “Le attività di sviluppo congiunto riguardano vaccini a mRna ottimizzati di seconda generazione, che offrono il potenziale di colpire diverse varianti del coronavirus Sars-CoV-2, nonché di prevenire diverse malattie con un’unica iniezione e di offrire forme di somministrazione migliorate”.

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