Sul sequestro del Eitan, il bimbo di 5 anni sopravvissuto alla tragedia del Mottarone del 23 maggio scorso, ora indaga anche la procura del Canton Ticino. Questo perché per arrivare in Israele il nonno aveva organizzato la partenza dall’aeroporto di Lugano-Agno, l’11 settembre a bordo di un jet privato diretto a Tel Aviv. L’attraversamento del confine Italia Svizzera era avvenuto a Chiasso.
Le indagini sono solo all’inizio – come riporta il sito della Radiotelevisione svizzera italiana (Rsi) – il procuratore pubblico Pablo Fäh sta raccogliendo informazioni anche presso lo scalo luganese ed è ancora presto per ipotizzare eventuali reati, precisa il sito. “Il pubblico ministero – si legge – si è limitato a confermarci che a seguito dei fatti riportati in particolare dal media italiani sono stati disposti degli accertamenti. Il Corriere della Sera aveva parlato di un controllo della polizia cantonale nei pressi dell’aeroporto; controllo che la stessa polizia, su nostra verifica, aveva smentito. E poi ci sono gli interrogativi sui controlli in uscita dal territorio elvetico”.
La Rsi ricorda che il Codice frontiere Schengen prevede “che in caso di minori accompagnati la guardia di frontiera verifica se la persona che accompagna il minore ha il diritto di custodia sul minore, in particolare nei casi in cui il minore è accompagnato da un solo adulto e vi sono ragionevoli motivi per sospettare che sia stato allontanato illegalmente dalla/e persona/e che ne hanno legalmente la custodia”. Secondo le informazioni della Rsi, in aeroporto le verifiche nel Sistema d’informazione Schengen “erano state fatte; ma non c’era ancora alcun allarme che avvertisse del divieto di espatrio del bambino. Tutti elementi che ora saranno oggetto di verifica da parte della procura ticinese, incaricata di valutare anche se ci siano state carenze nei controlli”.
Intanto si sono concluse le udienze a porte chiuse al Tribunale della Famiglia di Tel Aviv. Ora la parola passa alla giudice Iris Itolovich Segal che dovrà decidere se Eitan deve tornare in Italia in base alla Convezione dell’Aja sulla sottrazione dei minori. La sentenza potrà essere emessa tuttavia solo dopo che i legali delle parti avranno consegnato alla giudice le loro memorie conclusive. E questo – secondo fonti informate del dossier – avverrà giovedì prossimo. Una volta esaurito questo passaggio, la giudice – con due settimane a sua disposizione – informerà della sentenza l’Autorità centrale israeliana, incaricata nel Paese della gestione della Convenzione. Questa Autorità – che dialoga con la sua omonima italiana – a sua volta informerà i legali di entrambe le parti del verdetto emesso dalla giudice. Il verdetto può essere appellato da entrambe le parti e questo complica i tempi di un possibile rientro di Eitan in Italia. Il Tribunale ha deciso che il bambino passi tre giorni con la famiglia paterna e tre con quella materna.