Determinante il sostegno degli Stati Uniti, "azionista di riferimento" del Fondo. In difesa dell'economista si erano già espressi Germania, Francia, Italia e Gran Bretagna. Era stata accusata di aver ritoccato la posizione della Cina nell'indice doing business elaborato dalla Banca mondiale nell'anno in cui ne era la direttrice generale
Kristalina Georgieva rimane alla guida del Fondo monetario internazionale. Il board del Fondo ha espresso piena fiducia nella direttrice generale, nella sua leadership e nella sua capacità di continuare a portare avanti i suoi compiti. L’economista bulgara era finita “sotto osservazione” dopo le accuse di un presunto ruolo nella falsificazione dell’indice “Doing business 2018” elaborato dalla Banca mondiale. In quell’anno infatti Georgieva era direttrice generale della Banca, secondo le accuse frutto di un’indagine interna, avrebbe migliorato la classifica della Cina di alcune posizioni (Pechino figurava comunque 87esima). Il board del Fondo monetario spiega però che le informazioni riportate non hanno dimostrato in modo definitivo che Georgieva ha avuto un ruolo nel rapporto ‘Doing Business’ quando era alla Banca Mondiale.
Germania, Francia, Gran Bretagna e Italia si erano già posizionati a sostegno della direttrice generale che in queste settimane ha ricevuto anche un’ accorata difesa da parte del premio Nobel ed ex capo economista della Banca mondiale Joseph Stiglitz. Determinante è stato però l’ok degli Stati Uniti, “azionista di riferimento” del Fondo. Il segretario al Tesoro americano, Janet Yellen, ha fatto sapere di aver parlato nelle ultime ore con Kristalina Georgieva. E ha notato che l’indagine interna della Banca Mondiale solleva dubbi legittimi e preoccupazioni ma non rappresenta una base per un cambio di leadership al Fmi.