Tra gli appunti finiti al vaglio degli inquirenti durante le perquisizioni a carico di Fiorenzo Zoccola, anche un testo dal titolo “tessere”. Riporta un elenco di dieci soggetti e due società. Ed un numero, 620, associato a un importo, “per un totale di 4570 euro”
Fiorenzo Zoccola detto ‘Vittorio’, considerato dagli inquirenti di Salerno capo di un sistema di collusioni tra le coop e l’amministrazione comunale, finito in carcere con accuse di associazione a delinquere e turbativa d’asta sugli affidamenti per i lavori di manutenzione urbana, avrebbe generosamente contribuito al tesseramento del Pd salernitano. Nell’inchiesta – con 29 persone iscritte nel registro degli indagati – c’è anche il consigliere regionale Nino Savastano, in passato ex assessore a Salerno e considerato vicinissimo al governatore. La vicinanza tra l’imprenditore e gli ambienti politici locali è stata lungamente descritta nell’ordinanza di custodia cautelare dove si può leggere anche un episodio molto specifico.
La Squadra mobile di Salerno, guidata da Marcello Castello, ha trovato in un ufficio delle coop perquisite, tra gli appunti finiti al vaglio degli inquirenti – alcuni rivolti direttamente al governatore della Campania Vincenzo De Luca e intitolati “Promemoria per il Presidente”: un elenco di piccole richieste varie – anche un manoscritto dal titolo “tessere”. Riporta un elenco di dieci soggetti e due società. Ed un numero, 620, associato a un importo, “per un totale di 4570 euro”.
Un’intercettazione del 7 luglio 2020 tra Zoccola e Tito Mondany (già candidato al consiglio comunale a sostegno di Vincenzo De Luca nel 2007 e nel 2011, ndr) secondo il giudice per le indagini preliminari “racconta della richiesta di aiuto al tesseramento che Picarone (Francesco Picarone, deluchiano presidente della commissione Bilancio della Regione Campania, non indagato ndr) chiese allo Zoccola” e contestualizzerebbe così il ritrovamento.
Nella conversazione si ascolta anche la voce di Adolfo Salsano. È il funzionario dell’Ufficio Spesa ed impegni dell’Area Finanziaria del Comune di Salerno ed è anche assessore al Bilancio del Comune di Cava de’ Tirreni. Durante la chiacchierata si tira in ballo Piero De Luca, il deputato Pd figlio del governatore della Campania Vincenzo De Luca.
(…)
Adolfo: Vittorio, non hai capito, sto dicendo il fatto delle tessere … il fatto del tesseramento;
Vittorio: eh;
Adolfo: arriva Piero De Luca .. chiama a Franco Picarone … dice così …. “stammi a sentire Franco mi devi dare una mano perché c’è uno che vuole prendere … vogliono occupare il partito .. inc”, ….. Franco Picarone prende e che fa … chiama a Vittorio Zoccola (nel frattempo si ascolta la risata di Vittorio Zoccola) … dice “scusa, mi puoi dare una mano vorrei fare due tre tessere” …;
Vittorio: questi scemi;
Adolfo: fa Vittorio … “ma che cazzo vi siete messi in testa .. io adesso ne ho fatto duecento” (si ascolta la risata di Adolfo);
Vittorio: quello mi chiamò … mi chiamò a mezzanotte.
Non è l’unico documento in cui si fa riferimento ai figli di De Luca. I poliziotti hanno consegnato ai pm della Procura di Salerno anche un manoscritto con titolo “per il dott. Roberto De Luca”, che fino al 2018 è stato assessore alle Finanze di Salerno. Riporta dieci punti: l) Fissare appuntamento con Avv. Calabrese ( CEDISA); 2) Arch. Giannatasio; 3) R.S.A. Vallo della Lucania; 4) Salerno Mobilità, 5) Lavori di pulizia e giardinaggio alle Municipalizzate; 6) Comitato di Quartiere Porto; 7) Ing. Caselli incontro con De Luca; 8) Lido Comunale Mercatello Alba Nova; 9) Far partire il Consorzio per dare risposte ai consorziati; 10) Intervento con Miccillo. In fondo alla pagina vi è poi questa annotazione: ‘Recupero Cosimato’.