Sollecitava gli utenti a sottoscrivere polizze non richieste e non era trasparente sui risultati del servizio di comparazione dei preventivi. Queste alcune delle contestazioni in base alle quali l’Antitrust ha comminato una multa da sette milioni di euro a Facile.it, l’azienda che tramite l’omonima piattaforma online fornisce servizi di aggregazione e valutazione per prodotti assicurativi, finanziari e tariffe. A finire nel mirino dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, che aveva avviato l’istruttoria lo scorso 9 febbraio, sono state in particolare due controllate del gruppo: Facile.it Mediazione Creditizia, destinataria di una sanzione da 5,95 milioni di euro, e Facile.it Broker di Assicurazioni, che dovrà pagare i restanti 1,05 milioni.

“L’azienda non chiariva che i risultati della comparazione dei prestiti sono provvisori, in quanto è demandata ai singoli istituti finanziatori ogni valutazione sul merito creditizio dell’utente, con possibile peggioramento delle condizioni economiche proposte in fase di preventivo”, è la prima violazione riscontrata dall’Authority, che ha definito l’omissione da parte di Facile.it “fondamentale” in quanto “legata alle effettive condizioni contrattuali e quindi in grado di incidere sulla scelta dei consumatori”. Una mancanza di chiarezza che per l’Agcm ha riguardato anche il mercato delle polizze Rc Auto: l’azienda non evidenziava in modo adeguato come “Prima Assicurazioni sia una società di intermediazione, non una compagnia assicurativa, e offra polizze con risarcimento in forma indiretta”. Quanto alla seconda pratica scorretta, essa consisteva per l’accusa nell’esercitare sui consumatori una forma di “pressione indebita” in grado di influenzare le loro scelte. In sostanza, sostiene l’Agcm, il gruppo ha “proposto insistentemente, tramite l’utilizzo di pop up automatici, una polizza assicurativa abbinata ai prestiti personali anche a chi aveva in precedenza dichiarato di non volerla sottoscrivere” e ha inoltre “sollecitato telefonicamente” persone che non lo avevano richiesto in merito a prestiti e polizze Rc Auto”.

Non condividiamo in alcun modo le valutazioni dell’autorità, che a nostro avviso non ha saputo cogliere il ruolo fondamentale che i comparatori online, come Facile.it, svolgono sul mercato per stimolare una concorrenza che porti beneficio ai consumatori”, è la replica dell’azienda. “La missione di Facile.it è quella di offrire un servizio puntuale e trasparente che possa consentire all’utente finale di ridurre, anche in misura significativa, le spese familiari, come confermato dal fatto che quotidianamente centinaia di utenti utilizzano i nostri servizi. Presenteremo ricorso al Tar Lazio per chiedere l’annullamento del provvedimento”.

Fondata da Alberto Genovese, che l’ha ceduta nel 2014, Facile.it è guidata da sei anni dall’amministratore delegato Mauro Giacobbe. Nel 2020 l’azienda ha registrato ricavi per 120 milioni di euro e attualmente impiega, fra dipendenti e collaboratori, oltre tremila persone a fronte di cinque milioni di utilizzatori dei suoi servizi. All’epoca dell’apertura dell’istruttoria che ha poi portato alla sanzione, la società si era difesa dicendo che il suo operato “si basa sulla totale trasparenza e tutela del consumatore”. “Siamo pronti a collaborare e sicuri che gli accertamenti porteranno presto al chiarimento della nostra posizione”, aveva comunicato il gruppo in quell’occasione, spiegando che “la nostra missione è di fornire ai clienti uno strumento di comparazione utile a risparmiare sulle principali voci di spesa familiare; impegno che portiamo avanti da anni nel pieno rispetto delle normative vigenti e delle regolamentazioni delle autorità”.

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