Nel capoluogo giuliano a giugno 2020 gli uomini delle banchine protestarono per tenere Zeno D'Agostino alla guida dell'Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico orientale. Ora però sulla protesta contro il certificato verde si è consumata la rottura: l'offerta dei tamponi gratis non è bastata e allora il presidente conferma l'intenzione di fare un passo indietro in caso di sciopero a oltranza. Ma il portavoce dei lavoratori replica: "Dimostra di non voler lottare al nostro fianco"
Green pass e mondo del lavoro. A Trieste si concentra l’attenzione dell’Italia per la protesta crescente dei portuali, che minacciano lo sciopero ad oltranza contro il provvedimento che impedisce l’accesso a chi non ha il vaccino o un tampone negativo. Nel capoluogo giuliano si consuma una rottura lacerante tra i portuali e il presidente dell’Autorità, Zeno D’Agostino, che fu difeso proprio dagli uomini delle banchine nel giugno 2020, quando una decisione dell’Enac aveva annullato la sua nomina per incompatibilità. Adesso i primi hanno imboccato la via di uno scontro che rischia di trascinare altre realtà portuali, mentre D’Agostino minaccia le dimissioni se cominceranno i blocchi agli ingressi del porto. Tutto questo accade in una città che domenica affronta il ballottaggio per scegliere il sindaco e dove le violenze no-vax hanno portato all’aggressione nei confronti di una troupe della Rai della sede regionale del Friuli Venezia Giulia durante una manifestazione, mentre nel pomeriggio del 13 ottobre si è tenuto un presidio antifascista dopo l’assalto alla sede della Cgil di Roma.
Stefano Puzzer, portavoce del Clpt, il comitato dei lavoratori del Porto, ribadisce: “Il 15 ottobre blocchiamo il porto. L’unica apertura che possono avere nei nostri confronti è togliere il Green pass. Il blocco è confermato, ma ci saranno sorprese perché non si fermerà solo il porto di Trieste. Quasi tutti i porti si fermeranno. Stasera (13 ottobre, ndr) ne avremo conferma“. Alcuni giorni fa un incontro in prefettura: “Abbiamo lanciato un grido per chiedere rispetto per noi e per le nostre famiglie che hanno diritto ad arrivare a fine mese con uno stipendio”. La posizione sembra ormai cristallizzata, al punto da dare il benservito a D’Agostino e al suo annuncio di possibili dimissioni. “Arrivederci e grazie – hanno scritto in portuali in una nota – Ricordiamo al presidente che nel momento in cui lo Stato lo ha colpito, i portuali lo hanno difeso a spada tratta. Mentre ora che hanno deciso di difendere loro stessi e le altre categorie di lavoratori, D’Agostino con le sue dimissioni dimostra di non voler lottare al loro fianco. Gli auguriamo buon lavoro e gli porgiamo i più cordiali saluti”. La linea tracciata è molto dura e rifiuta l’offerta di tamponi gratis fino a fine anno. “Non possiamo pensare solo ai portuali. Contano tutti i lavoratori. Noi non vogliamo né Green pass né tamponi. Lotteremo finché questo decreto verrà tolto”. A chi obietta che il blocco provocherà un gravissimo danno economico, Puzzer replica. “Certamente sentiamo il peso della responsabilità, ma siamo di fronte a una questione di libertà”.
Zeno D’Agostino sembra confermare l’intenzione di fare un passo indietro in caso di blocco del porto. “Tengo troppo al sostegno dei lavoratori per non capire che non c’è più una comunione d’intenti e di visione tra quello che penso io e quello che pensano loro. Siccome per me la gestione del Porto è fatta a partire da un sostegno dal basso, ci mancherebbe altro che io assecondassi un’iniziativa di blocco delle attività. Mi dispiace, ma non ci sto più”. D’Agostino, che si dichiara “sì vax e sì Green pass”, è contrario a deroghe. “Si entrerebbe in una situazione di debolezza. Comprendo benissimo la linea del governo. C’è una legge e la legge va applicata”. Poi, rivolto ai portuali: “L’ultima cosa da fare è fermare l’attività. Quando lo hanno fatto per manifestare in mio favore, sono stato io a oppormi, perché ci sono centomila forme di lotta diverse da questa. Non è rabbia la mia, è amarezza: ci stiamo facendo del male. Se i portuali, venerdì, vieteranno l’ingresso sul posto di lavoro, metteranno in atto lo stesso comportamento che dicono di non digerire da parte del governo”.
I sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl hanno dichiarato che l’apertura degli operatori economici ai tamponi gratis “farebbe venir meno le ragioni della protesta, un blocco delle attività portuali non verrebbe compreso e genererebbe gravi ricadute economiche sui lavoratori muniti di Green pass e sull’indotto”. Il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, che presiede anche la Conferenza delle Regioni, tenta, a parole, una mediazione. “Spero ci sia buon senso da parte di tutti e che non ci siano radicalizzazioni che danneggerebbero tutti i cittadini, l’economia e il lavoro. Stiamo cercando di superare una pandemia e se ce la stiamo facendo è merito della campagna vaccinale”.
Domenica vanno al ballottaggio per la posizione di sindaco l’uscente Roberto Dipiazza del centrodestra e Francesco Russo del centrosinistra. Entrambi stanno dalla parte del presidente dell’Autorità portuale. Dipiazza: “Esattamente come il sindaco, D’Agostino non fa le leggi, ma le applica. Va spiegato bene alle persone che l’obbligo di Green pass non è una scelta che spetta a me o al presidente del Porto, ma è una disposizione nazionale”. Francesco Russo: “Se le posizioni non cambieranno, anche la mia sarà molto chiara. Sto con Zeno D’Agostino”.