Il tribunale distrettuale di Dallas ha ravvisato un "inconfondibile pregiudizio" nella sentenza emessa da Vickers Cunningham ai danni di Randy Halprin, un membro della banda criminale "Texas Seven" accusata dell'omicidio di un agente di polizia. Per i testimoni sentiti dalla corte, il giudice era "orgoglioso" di aver mandato a morte ebrei e ispanici. La palla passa ora alla corte d'Appello penale
Era chiaramente antisemita e per questo la condanna a morte con cui aveva stabilito di punire l’imputato di turno, di origine ebraica, è stata invalidata. È successo in Texas, dove la giudice del tribunale distrettuale di Dallas, Lela Lawrence May, ha annullato la sentenza del suo collega, Vickers Cunningham, ai danni di Randy Halprin, un cittadino statunitense di religione ebraica accusato di un omicidio del quale si dice innocente. “Inconfondibile”, per la togata, il pregiudizio alla base del pronunciamento, la cui validità dovrà ora essere stabilita dalla corte d’Appello penale dello Stato americano.
Tutto è iniziato nel 2018, quando in un’intervista video al quotidiano Dallas Morning News Cunningham ha raccontato di aver aperto un fondo per ricompensare finanziariamente i figli se avessero sposato una persona della stessa razza e religione, oltre che di sesso opposto: “Considero queste cose un valore tradizionale familiare”, aveva detto l’uomo in quella circostanza. Un filmato che ha subito messo in allerta Stuart Blaugrund, uno degli avvocati di Halprin, condannato a morte nel giugno del 2003 per l’assassinio di un agente di polizia insieme ad altre sei persone. Raccogliendo diverse testimonianze sull’antisemitismo del giudice, tra cui alcune che riferivano di insulti razzisti rivolti all’imputato in sede processuale, e presentando una lettera firmata da 100 legali ebrei texani, Blaugrund è riuscito fermare l’esecuzione del suo assistito sei giorni prima della data fissata, il 10 ottobre 2019. Da lì, il caso è infine passato alla corte distrettuale di Dallas, dove di recente Lawrence May si è appunto pronunciata a favore di una ripetizione del processo.
Nel 2000 Halprin era evaso assieme ad altri sei detenuti da un carcere in cui stava scontando 30 anni di reclusione per aver ferito un bambino. Secondo l’accusa che gli viene mossa, durante il suo periodo di latitanza ha commesso insieme agli altri fuggiaschi diversi reati valsi alla banda il soprannome di Texas Seven: tra questi, anche l‘omicidio di Aubrey Hawkins, un poliziotto intervenuto per cercare di sventare una rapina a un negozio di articoli sportivi. Dopo la loro ricattura, Cunningham li processò tutti e sette condannandoli a morte. Molti testimoni sentiti da Lawrence May hanno raccontato come il giudice ritenesse “che Dio lo avesse scelto per presiedere quei processi” e si dicesse “orgoglioso” di aver deciso quella pena perché tra gli imputati vi erano “ebrei e ispanici“. Complici anche questi racconti, non è escluso che oltre a Halprin la vicenda possa portare a riaprire anche il caso di Patrick Murphy, l’ultimo rimasto in vita del gruppo criminale visto che nel frattempo quattro sono stati giustiziati e uno si è suicidato.