L’entrata in vigore della legge che obbliga tutti i lavoratori ad avere il green pass può trasformarsi nel “pretesto” per un “ulteriore inasprimento dei toni” della protesta. Che tipo di inasprimento? “Azioni” verso “obiettivi esposti a rischio” e con “possibili episodi di contrapposizione tra gruppi aderenti a opposti estremismi“. A scriverlo è il capo della Polizia Lamberto Giannini in una circolare preparata in vista dell’entrata in vigore dell’obbligo del green pass. A prefetti e questori si chiede, “in un quadro di necessario rigore” di mettere in campo dispositivi per garantire tutte le manifestazioni “nel rispetto delle norme e delle prescrizioni, così da scongiurare turbative e assicurare il mantenimento dell’ordine pubblico”.

Nel documento si richiama inoltre la precedente nota inviata ai questori subito dopo gli scontri avvenuti sabato a Roma con la quale si chiedeva di innalzare le “misure di vigilanza e sicurezza” a tutti i siti e gli obiettivi sensibili, per “garantire adeguata tutela preventiva ma anche a contrastare efficacemente eventuali condotte illecite“. Insomma: allerta massima in vista di venerdì 15 ottobre. Tra l’altro, dopo le “criticità” nel gestire l’ordine pubblico lo scorso sabato a Roma, il Viminale ha messo a punto un piano di prevenzione per le manifestazioni di protesta contro il certificato verde. Occhi puntati nella Capitale per la manifestazione spostata dalla questura dalla Bocca della Verità al Circo Massimo, dove è possibile contenere “un numero maggiore di persone, superiore a quello dichiarato dal promotore” – come accaduto appunto il 9 ottobre – e per allontanare il ‘sit-in’ dagli “uffici impegnati nella gestione delle consultazioni elettorali”. Ma è allerta in tutte le città italiane.

Il Dipartimento di Pubblica Sicurezza, con una circolare, ha messo in guardia i prefetti e i questori sui rischi di iniziative davanti a ingressi aziendali, aeroporti, porti, punti di snodo stradale, autostradale e ferroviari, “finalizzati a creare disagi con possibile intralcio alla regolarità dei servizi e delle attività produttive“. A Firenze è previsto un corteo, annunciato da un volantino diffuso sui social, che partirà dalle 10.30 da Santa Maria Novella. La Cub, Confedazione Unitaria di Base, di Savona ha invece annunciato un presidio davanti alla Prefettura. A Trieste, sciopero dei portuali dove, dicono gli organizzatori, “ci saranno 30mila persone da tutta Italia“. A Milano, invece, la protesta contro il Green pass è stata posticipata a sabato 16 ottobre alle 17 in piazza Fontana.

Già ieri il ministero dell’Interno, al termine della riunione del comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza, ha fatto sapere di aver potenziato i “servizi di monitoraggio dei siti web e dei social network” per individuare chi organizza le contestazioni. La ministra Luciana Lamorgese, consapevole del prossimo periodo di proteste, che lei stessa definisce “impegnativo”, ha quindi deciso di intensificare “le attività di prevenzione delle possibili cause di turbativa”, con “il rafforzamento dei dispositivi di osservazione e di vigilanza del territorio e degli obiettivi sensibili”. Nella Capitale, la manifestazione dei ‘No Green pass’ di domani è prevista dalle 15 alle 19. Contemporaneamente, ci saranno i comizi di chiusura delle campagne elettorali dei due candidati al ballottaggio per la corsa al Campidoglio. Enrico Michetti parlerà da Campo dei Fiori a partire dalle 18 mentre a Piazza del Popolo, a partire dalle 17, ci sarà Roberto Gualtieri, ‘sfrattato’ da piazza San Giovanni per poter allestire la manifestazione antifascisti organizzata per sabato 16 ottobre da Cgil, Cisl e Uil.

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