“Una terza via tra l’avere e il non avere il green pass? Si chiama ‘adattamento’, nel senso che l’azienda può trovare una soluzione compatibile con la sicurezza e con le esigenze del lavoro, così come si può offrire temporaneamente, e sottolineo ‘temporaneamente’, una soluzione con tampone gratuito per chi non è vaccinato ed è in difficoltà a livello economico. I tamponi costano e concordo sul fatto che una mano andrebbe tesa per alcune fasce della popolazione”. È il commento del sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, ospite de “L’Italia s’è desta” (Radio Cusano Campus), alle problematiche che stanno affiorando alla vigilia dell’obbligo del green pass a lavoro.
Sileri sottolinea: “Accanto alla soluzione transitoria del tampone gratuito per chi è in difficoltà economiche, andrebbe fatta un’opera non tanto di convincimento alla vaccinazione come unica strada, ma almeno un’opera di spiegazione sulla bontà della vaccinazione e del green pass, affinché le persone capiscano che molte delle cose che vengono dette nelle piazze sono sciocchezze. Dire che il vaccino è sperimentale è una sciocchezza. Dire che ci sono molti morti a causa del vaccino è una sciocchezza. Dire che il vaccino non previene la malattia è una sciocchezza. I numeri sono dalla nostra parte, grazie a un audace utilizzo del green pass – continua – È vero che con l’arrivo del freddo potrà esserci una recrudescenza e che i contagi potranno salire nelle prossime settimane, ma il virus colpirà nella forma grave prevalentemente chi non si è vaccinato. Ma perché uno deve rischiare di ammalarsi, quando oggi c’è la possibilità di evitare la malattia grazie al vaccino? Perché uno a Natale deve rischiare di morire a causa del covid, quando hai la possibilità di non infettarti proprio o di prendere il virus nella forma più lieve se sei sfortunato? Se poi sei sfortunatissimo e becchi il virus in forma grave, ci sono le terapie. Ma queste costituiscono un secondo livello: devi prima prevenire la malattia col vaccino”.
Il sottosegretario spiega poi le ragioni per cui il vaccino fa più paura del covid e punta il dito contro i divulgatori vaccino-scettici: “Purtroppo c’è chi strumentalizza le paure. La maggior parte delle persone che sono scese in piazza contro il green pass erano persone impaurite, che non hanno compreso. Credo che a loro dovrebbe essere spiegato meglio. Il punto è che noi possiamo anche spiegare tutto 100 volte, ma poi altre 100 volte qualcun altro dice l’esatto contrario su basi non scientifiche e senza analizzare nemmeno i dati. Questi aprono bocca solo per dar fiato: hanno qualche informazione nei lobi cerebrali e poi la tirano giù, come quando prendi un mazzo di carte e ne tiri giù quattro a caso – conclude – E dico ‘caso’ per non dire un’altra parola. È chiaro che molte persone si smarriscono. È comprensibile. E allora bisogna spiegare con dati alla mano, con scienza e con coscienza quello che rischiano non vaccinandosi e aiutarli anche coi tamponi gratis, solo per alcune fasce economicamente deboli. Ma il tampone non è utile quanto il vaccino. Non c’è scampo su questo. E ricordo che purtroppo nelle prossime settimane avremo tante piccole ondate non solo di contagi, ma anche di ricoveri che riguarderanno persone che non si sono vaccinate. Ed è veramente un peccato. È come non rispettare la propria vita”.