Trattasi del progetto europeo quadriennale di ricerca con lo scopo di testare la fattibilità delle funzioni di guida autonoma di Livello 3 sulle strade pubbliche. Stellantis e i suoi partner mostrano le sfide affrontate in una conferenza presso Amburgo, in Germania, in concomitanza con l’ITS World Congress
Valutare la fattibilità delle funzioni di guida autonoma di Livello 3 sulle strade pubbliche: era questo l’obiettivo di “L3Pilot”, progetto europeo quadriennale di ricerca e innovazione che ha coinvolto Stellantis e altri 34 partner. “La partecipazione di Stellantis al progetto L3Pilot e il ruolo fondamentale svolto nella fase pilota ne dimostrano chiaramente l’impegno nello sviluppo delle tecnologie di guida autonoma”, spiega in una nota ufficiale Harald Wester, Chief Engineering Officer di Stellantis.
Tramite L3Pilot è stato possibile acquisire e convalidare dati di guida automatizzata ed eseguire test approfonditi delle funzioni tecnologiche di autonomia di livello 3 SAE, lo stesso con cui “il guidatore non ha bisogno di monitorare costantemente la situazione di guida, ma deve riprendere il controllo quando il sistema lo richiede”, spiega il colosso dell’auto. “Riteniamo che questi progetti internazionali, condotti su larga scala e con il coinvolgimento di molti partner, siano estremamente importanti per garantire ai clienti che le tecnologie autonome siano sicure e affidabili prima dell’introduzione sul mercato; sono parte integrante della nostra strategia software end-to-end incentrata sul cliente”, ha dichiarato Yves Bonnefont, Chief Software Officer di Stellantis.
I numeri del progetto sono importanti: 70 auto dotate di funzioni di guida automatizzata (fra cui una flotta di sedici prototipi Stellantis) in 14 siti pilota e sette Paesi. Circa 750 guidatori professionisti, esperti nelle funzioni SAE di livello 3, sia come guidatori sia come passeggeri. Oltre 400.000 km percorsi sulle autostrade, metà dei quali in modalità automatizzata e metà percorsi come riferimento. Circa 24.000 km percorsi in scenari urbani, dei quali 22.200 km in modalità automatizzata e percorsi 1.800 km come riferimento. Inoltre sono stati valutati gli aspetti tecnici, il comportamento di guida, l’accoglienza da parte degli utenti e l’impatto sul traffico e sulla sicurezza.
“La fase pilota ha affrontato un’ampia gamma di situazioni di guida, tra cui il parcheggio, il sorpasso in autostrada, l’attraversamento di incroci urbani e scenari a distanza ravvicinata”, spiega Stellantis. A partire dai dati ottenuti da L3Pilot, Stellantis contribuirà allo sviluppo della tecnologia autonoma partecipando al prossimo progetto co-finanziato dall’Unione Europea: Hi-Drive. Nei prossimi quattro anni (2021-2025), quest’ultimo affronterà una serie di sfide chiave per l’impiego diffuso di livelli più avanzati di guida automatizzata.