Per alcuni si tratta di casi isolati, ma i sindacati parlano di diversi episodi nel giro di poche ore. Ha dimensioni ancora incerte il fenomeno che promette di scatenare ulteriori polemiche attorno all’obbligo di green pass sui luoghi di lavoro scattato il 15 ottobre: quello dei Carabinieri costretti a lasciare le caserme perchè non vaccinati. Una tendenza che ha già messo in allarme le sigle di rappresentanza dei militari, tanto da portarle a promettere “battaglia” per difendere i colleghi.
Per Massimiliano Zetti, segretario del Nuovo sindacato Carabinieri (Nsc) nonchè maresciallo in servizio a Firenze, tutto è iniziato poco dopo la mezzanotte di giovedì 14 ottobre a Mestre, dove “due Carabinieri sono stati fatti uscire dalla camera perché privi di certificazione verde”. Di lì a poco, però, altri casi. Almeno secondo il sindacalista, che ha raccontato al Corriere della Sera di svariati episodi simili nel giro di 24 ore: “c’è chi ha dormito da parenti, chi in macchina”, denuncia. “Ci giungono diverse segnalazioni. Vicino Pistoia persino un comandante di stazione è stato invitato ad andare via“. Con un post su Facebook, Nsc aveva già denunciato come il comando dei Carabinieri avesse “dato la disposizione dalla mezzanotte di ordinare a chi occupa le camere di lasciarle, paragonando l’alloggio a un luogo di lavoro”.
Il nodo della questione risiede nell’interpretazione data al decreto ministeriale sull’obbligo di green pass: “Non è consentito, in alcun modo, che il lavoratore permanga nella struttura, anche a fini diversi, o che il medesimo sia adibito a lavoro agile in sostituzione della prestazione non eseguibile in presenza”, recita l’allegato con le linee guida per la pubblica amministrazione. Non viene però precisato nulla su chi, come i militari dell’Arma, soggiorna nello stesso ambiente in cui svolge la sua attività lavorativa. Da qui, la decisione preventiva di allontanare i non vaccinati, che secondo la sigla sindacale sarebbero “almeno 5-6mila persone“.
Immediata la smentita dal Comando generale dei Carabinieri, che ha negato qualsiasi ordine di “sfratto” partito dall’Arma ma ha confermato l’indirizzo di lettura delle linee guida contenute del Dpcm: “È espressamente previsto che al personale dichiarato assente ingiustificato per mancanza del green pass, non è consentito, in alcun modo, di permanere nella struttura, anche a fini diversi”. Una circostanza che, quindi, impedirebbe agli interessati non solo di pernottare in caserma ma anche di mangiarvi o svolgersi qualsiasi altro tipo di attività. Nel frattempo il sindacato, sempre per voce di Zetti, si schiera a difesa dei militari: “I Carabinieri non hanno paura delle pallottole, ma magari del vaccino sì. E in ogni caso per noi non c’era l’obbligo di vaccinazione come per i sanitari”. Da qui la richiesta di Nsc, cui si è aggiunta anche Unarma: un trattamento alla pari con chi ha un alloggio di servizio con la propria famiglia che invece, essendo fuori dal luogo di lavoro, non ha l’obbligo.