ll presidente degli industriali Carlo Bonomi chiede, ancora una volta, che lo sforzo ecologico richiesto al sistema industriale venga finanziato dalle casse pubbliche. Anche perché, avverte, "le misure di sostegno ai processi di ammodernamento saranno cruciali anche per affrontare l'impatto occupazionale" della transizione, che rischia di essere "molto rilevante su intere componenti della nostra industria"
“Non c’è solo il Piano nazionale di ripresa e resilienza: l’attenzione di Confindustria, delle imprese e anche rivolta alla manovra di bilancio“. Una manovra che, “nel rispetto del sentiero di riduzione del debito pubblico, accompagni il Paese verso l’uscita dalla crisi economico-sociale legata alla pandemia, attraverso una progressiva uscita dalle misure emergenziali”. Ma non solo: dovrà prevedere “risorse per sostenere la transizione energetica ed ambientale” e “per attuare le riforme strutturali che rappresentano la chiave per irrobustire in modo duraturo il potenziale di crescita del Paese”. E soprattutto, “nello spirito del messaggio lanciato dal Presidente del Consiglio Draghi alla nostra assemblea”, non ci dovranno essere nuove tasse, comprese “le cosiddette plastic tax e sugar tax“. Il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, aprendo il convegno di presentazione del rapporto di autunno sulle previsioni per l’economia italiana a cura del Centro studi, detta le richieste al governo in vista della legge di bilancio per il 2022. E chiede, ancora una volta, che lo sforzo ecologico richiesto al sistema industriale perchè l’Italia possa accedere ai fondi del Pnrr venga adeguatamente finanziato dalle casse pubbliche.
“Le misure di sostegno ai processi di ammodernamento del sistema produttivo nell’ottica delle transizioni tecnologiche, ambientale e della riqualificazione del capitale umano”, avverte Bonomi, “saranno cruciali anche per affrontare l’impatto occupazionale di tali transizioni”. Insomma: per evitare che la corsa al green lasci sul terreno migliaia di posti di lavoro servono soldi, perché “obiettivi sfidanti” come la lotta al cambiamento climatico e la transizione energetica avranno “impatti molto rilevanti su intere componenti della nostra industria e sui centinaia di migliaia di suoi occupati”. Per questo, secondo Bonomi, la transizione va accompagnata “con chiare strategie di politica industriale”, leggasi “misure che sostengano investimenti qualificati nazionali ed esteri, perché dobbiamo evitare che l’industria italiana resti ai margini. Occorre – avverte ancora Bonomi – che vengano implementate e adeguatamente finanziate proprio da questa legge di bilancio anche le cosiddette riforme di accompagnamento al piano”: cioè “la riforma del sistema fiscale, la riforma del sistema degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive del lavoro. Ed in tema di riforma fiscale va ridotta l’imposizione su imprese e lavoro, tagliando il cuneo fiscale“.