Spacciavano e facevano prostituire ragazze minorenni. Queste le accuse mosse dalla Procura di Bologna nei confronti di tre uomini tra i 40 e i 50 anni indagati a vario titolo nell’ambito dell’inchiesta sui festini a base di droga a San Mamolo, altolocata zona residenziale di Bologna. Un traffico illecito dai tratti simili a quello scoperto dai Carabinieri meno di un anno fa a Villa Inferno, sempre nel bolognese, e che vede coinvolti – oggi come allora – i giovanissimi del capoluogo emiliano. Come riporta il Corriere di Bologna, la mattina di sabato 16 ottobre sono scattate le perquisizioni a casa degli indagati per cercare prove di reato nascoste fra chat, hard disk, chiavette usb e cd. L’ipotesi è che i tre chiedessero rapporti sessuali in cambio di droga a due ragazze, minorenni all’epoca dei fatti, ora coinvolte come parte offesa. È stata una di loro ad aprirsi con gli inquirenti.

Il procedimento si lega a un’indagine gemella già aperta dalla procura minorile per fare luce sulle serate di sballo dei giovanissimi figli della media e alta borghesia: i fatti risalgono ad alcuni mesi fa, quando un gruppo di amici e semplici conoscenti ha ricominciato a trovarsi in una villetta di via San Mamolo per dare vita a feste selvagge in cui, secondo le ricostruzioni, si smerciavano hashish e marijuana, ma anche cocaina e soprattutto droghe sintetiche. A dare il via alle indagini la denuncia di una 17enne che la scorsa primavera si era sentita male dopo l’ennesimo festino e aveva spinto la madre a raccontare tutto ai Carabinieri. Da lì i primi accertamenti degli inquirenti, che dopo aver iscritto nel registro degli indagati altre due persone, sono arrivati a individuare quelli che ritengono essere i “pesci grossi” dello spaccio, oltre che i responsabili del giro di prostituzione.

Quanto agli altri indagati, si tratta di due giovani che all’epoca dei fatti avevano 17 anni: sarebbe stato proprio uno di loro a vendere la dose alla ragazza che ha instradato gli inquirenti. Sulla base di questa ipotesi, e considerato che in casa sua sono state trovate quantità minime di sostanze stupefacenti, il capo di accusa formulato a suo carico è quello possesso di droga a scopo di cessione.

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