Ogni organo sessuale ha la sua forma, la sua bellezza, un suo diritto di esistere, una personalità… non meno di un naso, di una mano, di una bocca, di un piede o di un occhio. Per esprimere questo concetto apparentemente ovvio, Netflix ha pubblicizzato la terza stagione di Sex Education (la serie che sta sbancando nel globo soprattutto tra adolescenti) con meravigliosi manifesti appesi nelle metropolitane di Milano.

Nei poster vediamo la foto di una ciliegia, un fico, una fragola, un’albicocca che metaforicamente rappresentano con delicatezza ed eleganza, gli organi sessuali di ragazzi e ragazze. “Se la/lo vedi in forme diverse è perché non ce n’è una/uno sola/o” recita il claim. Il messaggio è: “Ehi ragazzi accettatevi, voi siete fighi comunque!”.

Pare che la lunghezza del pene per i maschi sia ancora un tema drammatico che inquieta il maschio latino e non. Nella divina serie Netflix Please like me, uno dei protagonisti si vanta di aver infilato il suo fantasmagorico organo sessuale in un rotolo di carta igienica. L’oggetto si è incastrato a causa del diametro abnorme. Comincia un dibattito esilarante tra maschi sul centimetraggio perfetto:14,12, 16… L’amica femmina che ha seguito lo scambio di misure maschili, interviene dicendo: “E voi, volete sapere quanto è la circonferenza della mia vulva?”.

I ragazzi si imbarazzano, si schifano (le misure sono cosa da maschi), lei se ne va alzando le spalle.

Se ben ricordo, la lunghezza del pene di John Holmes, porno attore americano super dotato, era di cm 33 come gli anni di Cristo… un mito! Quand’ero piccolo, tutti mi scherzavano, per le dimensioni del mio pene, ed io non stavo beneeee! Soffrivo le pene, per colpa del pene, ma più il problema non si pone… John Holmes, una vita per il cinema, John Holmes, una vita per la moto… cantava il mio Vate, Elio delle Storie Tese.

Tornando ai frutti-organi sessuali appesi in metro, a Milano è scoppiata la rivoluzione. Shame and Scandal tra i benpensanti, tra le maestre cattoliche tradizionaliste, tra i militanti di Pro Vita e i difensori della sacra famiglia alla Mulino Bianco dove si scopa poco e ci si ama tanto. La consigliera di Forza Italia, Barbara Mazzari, ha spiegato: “La ipersessualizzazione non è educativa ma crea confusione tra i giovani. Poi va a finire che le malattie sessualmente trasmissibili sono in aumento”. Dunque, la tesi della proba signora sarebbe questa. Se un ragazzo/a sente o vede roba di sesso, anche se divinamente fotografata e raccontata, comincerà a scopare tantissimo e non penserà ad altro… finirà col non studiare più, col non rispettare genitori e insegnanti, forze dell’ordine e organi (non sessuali) dello Stato. Il ragazzo guardone suo malgrado si trasformerà in un Rocco o in una Rocca Siffredi, o in un SEX addicted diffusore di malattie.

No!! Care signore e signori. Magari i ragazzi facessero buon sesso, meglio se accompagnato da emozioni d’amore… magari! Gli adolescenti di oggi si stanno trasformando in ghiaccioli, terrorizzati dalle prestazioni e ossessionati dall’apparenza e dalla tirannia del web. Vedono you porn (dai nove anni, aiuto) ma praticano poco e male. Il viagra, mi ha detto un medico (tranquilli, non un virologo) lo prendono dai 16 anni ormai. Aumenta il movimento mondiale degli Asessuali, cioè dei disinteressati dal sesso. Il movimento LGBTQ non li vuole ammettere tra loro che al contrario, amano far sesso. Il dibattito, interessantissimo, è in corso.

E allora, dico io, parliamo di sesso e di amore, di emozioni e di corpi, senza distinzione tra gli uni e gli altri! Scriviamo libri per bambini (io l’ho fatto) su sesso, corpo ed emozioni d’amore senza nascondersi dietro storielle edificanti di farfalle e spermatozoi volanti che raggiungono ovuli ignari. Guai al piacere! (“non lo fo per piacer mio ma per far contento Dio”), ci hanno insegnato a catechismo. Se ti tocchi diventi cieco se sei maschio. Se sei femmina invece (non ricordo la punizione divina destinata alle donne) forse diventi una prostituita?

Ma soprattutto sorridiamo, ironizziamo, sdrammatizziamo… togliamoci una volta per tutte queste maschere (mascherine) polverose ed ipocrite, se vogliamo un po’ di bene ai nostri ragazzi.

RAP- Piccoli amori sfigati, Beisler editore. Compratelo!!

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