Strada, piazza o via da intitolare a Stefano Cucchi? Il consiglio comunale di Ancona dice ‘no’ al ricordo verso il giovane romano morto in cella quasi dodici anni fa, il 22 ottobre 2009. Nulla di strano, se non fosse che il capoluogo delle Marche è governato da una giunta di centrosinistra, a guida Pd, e vanta una lunghissima tradizione ‘rossa’ e particolarmente sensibile ai valori come il rispetto dei diritti umani. Quando oggi pomeriggio, dopo quasi due anni dal suo deposito avvenuto nel novembre del 2019, il consigliere di Altra Idea di Città (una civica di sinistra), Francesco Rubini, ha presentato la sua mozione nella prima seduta consiliare ‘in presenza’ dopo 13 mesi di ‘remoto’, per una volta la maggioranza di centrosinistra e l’opposizione di destra ha trovato un accordo bipartisan in aula.
Diversi gli assenti, ma la sostanza è che dei 27 votanti, ben 22 hanno espresso il parere negativo bocciando la mozione, con 2 astenuti e appena 3 favorevoli: il proponente e con lui Gianluca Quacquarini (Gruppo Misto, ex grillino) e Andrea Vecchietti (Movimento 5 Stelle): “In un certo senso me l’aspettavo, in fondo l’attuale giunta ha un punto di vista politico ormai molto chiaro”, è il commento amaro di Rubini. “Paradossalmente, pur avendo ascoltato in aula concetti aberranti, la destra ha fatto la sua parte; la delusione, semmai, è arrivata dai banchi di quella che si presenta come forza progressista, pronta a fare e dire tutto e il contrario di tutto. In questa vicenda hanno perso Stefano, la sua famiglia e lo Stato”.
La tesi compatta portata in aula dal Pd e dai ‘partitini’ che appoggiano la prima cittadina Valeria Mancinelli, alcuni anni fa eletta ‘Sindaca migliore del mondo’ in un contest internazionale, è stata una sorta di refrain: “Ringraziamo il consigliere Rubini per aver proposto questa mozione. La vicenda di Stefano Cucchi mi ha colpito molto” ha detto Susanna Dini, capogruppo Pd, “ma non credo che sussistano i canoni per intitolargli una via o una piazza”. Sulla stessa lunghezza d’onda il segretario del Pd anconetano: “Massima solidarietà alla famiglia di Cucchi”, è il commento di Simone Pelosi, nella precedente legislatura residente del consiglio comunale dorico, “ma come da prassi non siamo d’accordo affinché vengano attribuite intitolazioni su spazi pubblici a personaggi che non si sono particolarmente distinti o non in relazione con opere e fatti legati alla nostra città”.
C’è addirittura chi ha proposto di intitolare una strada o altro genericamente ai ‘Diritti Umani’: è stato il caso di Federica Fiordelmondo (Pd). Contrari anche i capigruppo dei Socialisti, Matteo Vichi che ha comunque ringraziato Rubini per la sensibilità. “Diciamo no alla mozione perché di fatti del genere ne accadono tanti” ha detto Lucia Trenta, capogruppo di una civica sempre in appoggio alla giunta. “Stefano Cucchi può essere ricordato con altre iniziative, non intitolandogli una piazza della città”. Molti degli interventi, da destra a sinistra, hanno puntualizzato come la vicenda giudiziaria per la morte di Cucchi, dove sono coinvolti diversi carabinieri, non sia ancora arrivata al terzo di grado di giudizio, rendendo dunque prematuro il provvedimento. Alcuni sono andati oltre, affermando che in fondo Stefano Cucchi era solo un tossicodipendente: “Se ascoltiamo le intercettazioni emerge come Cucchi non fosse così benvoluto dalla sua stessa famiglia”, ha replicato Antonella Andreoli (Lega) mentre Maria Grazia de Angelis ha ricordato di essere stata “testimone anni addietro di un’aggressione brutale da parte di un gruppo di tossici a un rappresentante delle forze dell’ordine” per giustificare il suo voto contrario. Infine Arnaldo Ippoliti consigliere di una civica di centrodestra: “Se votassimo a favore della mozione, sulla lapide di Cucchi cosa ci dovremmo scrivere, poeta, scrittore o che altro?”.