In primavera era stata avviata una procedura interna per accuse su un presunto "abuso di potere" relativo a relazioni consensuali con le dipendenti e consumo di droga sul posto di lavoro. Il 41enne aveva avuto però una seconda chance. Ora lo scandalo è stato rinfocolato dalla pubblicazione di altri dettagli sul quotidiano statunitense. Mentre in patria fa rumore la mancata pubblicazione di un'inchiesta sul giornalista da parte di un editore concorrente
Il gruppo editoriale tedesco Axel Springer ha licenziato il direttore della Bild, Julian Reichelt, con effetti immediati. La decisione è stata presa, si legge in una nota del colosso, a seguito di “nuove ricerche sul comportamento” del giornalista, che non avrebbe “separato in modo chiaro la sfera professionale da quella privata”. In primavera era stata avviata una procedura interna per accuse in merito a un presunto “abuso di potere” – svelato da un’inchiesta dello Spiegel – relativo a relazioni consensuali con le dipendenti e consumo di droga sul posto di lavoro. Il 41enne aveva avuto però una seconda chance e dopo una breve pausa era ritornato alla guida del tabloid. Ora lo scandalo è stato rinfocolato dalla pubblicazione sul New York Times di un articolo intitolato “Sesso, bugie e un pagamento segreto”.
Il quotidiano statunitense racconta che Reichelt, stando alle indagini interne, avrebbe affidato a una praticante di 25 anni con la quale aveva una relazione un compito molto prestigioso, nonostante lei stessa avesse manifestato la convinzione di non essere pronta. Inoltre avrebbe garantito alla giornalista un pagamento ‘straordinario’ di oltre 5000 euro, raccomandandole “di non rivelare a nessuno” di questo stipendio extra. Ha fatto rumore anche la mancata pubblicazione di un lavoro investigativo sul giornalista da parte dell’editore Ippen Verlag, che avrebbe deciso di seppellire l’inchiesta per non “danneggiare gli interessi economici” di un’azienda concorrente. Immediata la reazione dei reporter che in una lettera si dicono “sconvolti” dalla decisione di non procedere alla pubblicazione, “una rottura del rapporto di fiducia e di collaborazione tra il team investigativo e l’editore”.
Al posto di Reichelt è stato adesso nominato il 37enne Johannes Boie, attualmente direttore della “Welt am Sonntag”, dello stesso gruppo.