Bruxelles deve decidere se l'atomo è meritevole di essere inserito tra le fonti a cui vanno i fondi destinati alla transizione verde. Un primo rinvio era stato deciso la scorsa estate
Secondo quanto riferisce il Financial Times, la Commissione Ue ha rinviato ancora la sua scelta sul nucleare. Bruxelles deve decidere se l’atomo è meritevole di essere inserito tra le fonti a cui vanno i fondi destinati alla transizione verde. A favore dell’inclusione spinge con vigore la Francia (che dal nucleare ottiene il 70% della sua energia) insieme ad altri 8 paesi per lo più dell’est Europa. Contrario un altro gruppo di paesi capitanati da Germania e Spagna. La Commissione aveva rimandato la decisione per la prima volta lo scorso luglio senza indicare una data precisa per la scelta ma un generico “tra settembre e novembre”, ora la commissaria Ue ai servizi finanziari Mairead McGuinnes ha affermato Bruxelles ha bisogno di altro tempo. Ieri la Gran Bretagna, ormai non più parte dell’Ue, ha presentato il suo piano Net Zero Strategy, che prevede, tra l’altro, il rilancio degli investimenti nel nucleare.
L’Organizzazione delle nazioni unite ha ricordato come “Le previsioni dei governi sulla produzione di carbone, petrolio e gas per il 2030 sono ancora più del doppio di quella compatibile con la limitazione del riscaldamento globale a +1,5 gradi centigradi” invitando tutti i paesi ad “abbassare immediatamente e nettamente” la produzione mondiale di combustibili fossili” in contrasto con i piani che ne prevedono un ulteriore aumento. Analoga sollecitazione era arrivata non molto tempo fa dall’Agenzia internazionale dell’energia, struttura riconducibile all’Ocse.
“La scienza dimostra che le temperature medie globali supereranno l’1,5 gradi centigradi di aumento nei prossimi 25 anni e la relazione Onu che stabilisce i contributi a livello nazionale ci dimostra che siamo ben oltre quanto stabilito a Parigi per rispondere a questo aumento. Limitare questo aumento entro la fine del secolo però è ancora possibile se agiremo rapidamente e se le parti registreranno dei tagli forti nelle emissioni nel prossimo decennio arrivando ad emissioni zero nel 2030″, ha detto il commissario europeo all’ambiente Virginijus Sinkevicius intervenendo al Parlamento europeo al dibattito sul vertice sul clima Cop26. “Mitigare i rischi ridurrà l’impatto del cambiamento climatico ma in maniera collettiva – ha aggiunto -. L’Ue ha continuato a chiedere a tutte le parti di rafforzare gli sforzi prima di Glasgow. Sarà possibile raggiungere quanto stabilito a Parigi se avremo delle norme comuni”.