Il presidente della Bundesbank Jens Weidmann si dimette per motivi personali. Dopo dieci anni nel ruolo, Weidmann ha chiesto al capo dello Stato Frank-Walter Steinmeier di accettare le sue dimissioni. Lo rende noto la Banca centrale tedesca.

“Sono convinto che dieci anni sia un buon tempo per aprire un nuovo capitolo. Per la Bundesbank, e anche per me personalmente”, ha scritto Weidmann. Il banchiere lascerà a fine anno. Weidmann, che in precedenza è stato consigliere della cancelliera tedesca uscente Angela Merkel, è presidente della Bundesbank dal maggio 2011.

Mister “no a tutto”Weidmann è sempre stato considerato un falco della politica monetaria europea, in disaccordo con la linea ultra espansiva adottata negli ultimi anni da Francoforte e in particolare con il programma di acquisto di titoli pubblici. Critico, sebbene non tra i più estremi, delle politiche confermate da Christine Lagarde ma impostate da Mario Draghi che, proprio per la sua intransigenza, lo soprannominò “Nein zu allem”, ossia no a tutto. Nominato nel 2011, a soli 43 anni, è stato il più giovane presidente della banca centrale tedesca.

Secondo alcune ricostruzioni sarebbe proprio la frustrazione per una politica monetaria europea che continua a divergere dalle sue convinzioni la causa del passo indietro di Weidmann. A questo si aggiunge probabilmente lo scarso feeling con il prossimo governo tedesco, più incline del precedente a politiche contrarie all’austerità in patria e nei paesi dell’area euro. Fra i nomi circolati per la successione ci sono quelli di Isabel Schnabel, membro del consiglio direttivo della Bce, Claudia Buch, vicepresidente Bundesbank e il capo economico del ministero della finanze Jakob von Weizsaecker.

La presidente della Banca centrale europea si è detta dispiaciuta della scelta di Weidmann pur rispettandone la decisione.

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