Tra le divergenze, la visione strategica e industriale di lungo periodo di Elkann, contraria all’approccio finanziario a breve termine dei nuovi soci. Ma anche l’elettrificazione delle auto, avviata già da alcuni anni, che però non rientrerebbe nei piani degli svizzeri
Lapo Elkann rinuncia alla guida di Garage Italia. In un post su Twitter ha dichiarato di essersi dimesso dalla presidenza del consiglio d’amministrazione dell’hub creativo di automobilismo, da lui fondato nel 2017. L’imprenditore ha detto infatti di essere “in disaccordo con i nuovi soci” di Youngtimers Asset Company AG, che lo scorso mese di luglio hanno acquistato alcune parti dell’atelier di car tailoring. In un secondo tweet Elkann ha ringraziato dipendenti, soci fondatori e partner “con i quali abbiamo condiviso e creato progetti unici e indimenticabili insieme”
Grazie ai Dipendenti, Soci Fondatori e Partner con i quali Abbiamo Condiviso e Creato Progetti Unici e indimenticabili Insieme. Ci Tengo a RingraziarVi Uno ad Uno dal Profondo del ❤️ pic.twitter.com/IS3UNhhmoj
— Lapo Elkann (@lapoelkann_) October 18, 2021
La società è ancora di proprietà del nipote di Gianni Agnelli, che rimarrà a capo – si legge in una nota – de L’Astronave di Piazzale Accursio a Milano e di FB Garage Srl, il suo ramo attivo nell’organizzazione di eventi. I motivi della rottura con il gruppo svizzero – quotato sullo Swiss Stock Exchange – di cui Elkann è diventato uno dei principali azionisti con il 23,04%, non sono stati però chiariti.
“Garage Italia – aveva affermato al momento dell’acquisto l’imprenditore – si è costruita un nome e una presenza importanti nel mondo automobilistico italiano nel corso degli anni. Gli investimenti di Youngtimers AG contribuiranno a portare le nostre competenze e la conoscenza del settore automobilistico da collezione sul mercato globale”. La una visione strategica e industriale di lungo periodo di Lapo – secondo le indiscrezioni – non si accordava all’approccio finanziario a breve termine dei nuovi soci. Anche l’elettrificazione delle auto, avviata già da alcuni anni, è stata uno dei motivi di scontro: gli svizzeri vorrebbero puntare ad altro.